Vigevano, commerciava oro senza permessi: denunciato bancario in pensione

Bancario in pensione, aveva trovato il sistema per arrotondare il suo vitalizio dedicandosi alla compravendita di oro. Dal 2009 a oggi ne avrebbe trattato in ragione di almeno 200 chili, speculando sugli andamenti del prezzo di mercato grazie alla sua competenza e conseguendo in questo modo ricavi per 6 milioni di euro. Sui quali, ovviamente, non ha pagato un centesimo di tasse. Era un'attività imprenditoriale totalmente sconosciuta al fisco quella svolta da un pensionato di 70 anni di Vigevano, che è stato individuato dai militari della locale Tenenza della guardia di finanza e, al termine di dieci mesi di indagini: l'intraprendente pensionato è stato denunciato a piede libero per esercizio abusivo del commercio di oro da investimento e ad uso industriale, frode fiscale per dichiarazione infedele, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Le indagini dei militari del tenente Laura Urbini hanno consentito di rilevare inoltre delle violazioni al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e alla normativa anti-riciclaggio, perché in alcuni casi le transazioni avvenivano per contanti superando la soglia limite di 10 mila euro. E non è finita perché il quadro delle accuse potrebbe aggravarsi: sono in corso ulteriori accertamenti sulla provenienza del metallo prezioso, che potrebbero sfociare in un'ulteriore ipotesi di reato di ricettazione. Il commercio era svolto in assenza delle prescritte autorizzazioni e riguardava l'oro in tutte le sue forme: monete, lingotti, verghe, gettoni. Tutti gli acquisti avvenivano in nero, al di fuori dei circuiti ufficiali, e pagati in contante e a volte anche con bonifici. L'oro veniva poi venduto, spesso anche dopo pochi giorni o addirittura ore, in parte al banco metalli e in parte a privati acquirenti.

@L'INFORMATORE

Claudio Bressani