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03 Settembre 2015 - 16:34
La vicenda ha origine nelle prime ore del mattino di martedì 25 agosto, quando la volante della polizia è stata chiamata in via Gravellona da alcuni passanti. A terra c'era un uomo, privo di conoscenza dopo essere stato pestato per bene, a sangue. Il tunisino, 44 anni, è stato trasportato al pronto soccorso dall'ambulanza del 118 e i medici gli hanno riscontrato lesioni e fratture assegnadogli una prognosi di 30 giorni. Inoltre hanno riscontrato i postumi di una potente sbornia. La vicenda è stata successivamente chiarita dagli inquirenti della polizia. Il tunisino, che risiede alla frazione Piccolini di Vigevano, sposato con la sorella dei due polacchi, si ubriacava sovente e maltrattava la moglie 36enne. Evidentemente la donna, dopo aver sopportato a lungo, si è confidata con i suoi due fratelli che alle prime luce dell'alba di martedì 25 agosto hanno deciso di passare all'azione. Hanno invitato il cognato tunisino in auto con loro e hanno iniziato a picchiarlo di santa ragione. Poi, quando è riuscito a scappare in via Gravellona, lo hanno fermato e picchiato di nuovo, lasciandolo a terra privo di sensi. La punizione al cognato violento e ubriacone è costata ai due giovani polacchi, incensurati, la denuncia per lesioni aggravate.
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Bruno Romani
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