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04 Luglio 2016 - 17:26
«ll male è qui, è tra noi: dobbiamo avere la forza di affrontarlo e sconfiggerlo”. Maria Rosa Chiesa, sindaco di Dorno, usa parola dure nel suo intervento al termine delle esequie di Emanuela Preceruti, la quarantaquattrenne dornese uccisa martedì sera con almeno cinque colpi di pistola da Roberto Garini, 51 anni, il suo convivente, che non si rassegnava alla fine della loro relazione. Ma c’è spazio anche per la commozione. «Qual è il significato di questo sacrificio? Chi ridarà sicurezza ad una comunità attonita? - si è domandata il primo cittadino di Dorno - Non ho risposte ma ho un sogno”. La voce si incrina profondamente quando parla di Emanuela come “ vorrei che fosse l’ultima vittima di questa barbarie, un simbolo”. E poi ancora quando auspica che “non si trattino più gli altri come diversi, come nostra proprietà”. Poi l’applauso che ha accompagnato il feretro al cimitero.
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Umberto Zanichelli
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