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Mortara, il "branco" in gabbia: accuse pesantissime

I ragazzi, tutti minorenni, devono rispondere di violenza sessuale, riduzione in schiavitù, pornograsfia minorile, stato di incapacità procurato mediante violenza e violenza privata. Quattro sono al "Beccaria".

14 Marzo 2017 - 17:07

Mortara, il "branco" in gabbia: accuse pesantissime

Sono pesantissime le accuse dalle quali dovranno difendersi i componenti della baby-gang che è stata sgominata dalle indagini dei carabinieri. I militari del capitano Rocco Papaleo hanno effettuato quattro arresti e denunciato a piede libero altri sei minorenni. Tutti dovranno rispondere in concorso dei reati di violenza sessuale, riduzione in schiavitù, pornografia minorile, stato di incapacità procurato mediante violenza e violenza privata, per le azioni compiute negli ultimi mesi. Le esigenze cautrelari per altro sono state giudicate indispensabili dal Gip a causa dell'elevatissimo rischio di recidiva. A carico del "branco" ci sono poi le accuse di vandalismo e danneggiamenti ai danni di alcuni convogli ferroviari. Tra i componenti della baby-gang c'era a tutti gli effetti anche un tredicenne per il quale, non essendo imputabile ma considerata la pericolosità sociale, sono al vaglio le richieste di una eventuale misura di prevenzione.

La banda, composta da quindicenni e sedicenni figli di professionisti, impiegati, commercianti ed operai, aveva messo nel mirino in particolare un quindicenne che aveva dovuto subìre le angherie del gruppo di coetanei. In una circostanza, dopo averlo fatto ubriacare, lo avevano portato in giro per la città con una catena al collo; in un'altra, la più brutale, lo avevano spogliato, appeso a testa in giù ad un ponte e brutalizzato con l'utilizzo di una pigna. In tutti i casi la banda riprendeva con i telefonini le proprie "imprese" che non esitava a pubblicare sui più noti social network. Tra le loro azioni anche una "spedizione punitiva" contro due coetanei ritenuti responsabili di avere decunciato i comportamenti da bullo di quello che era considerato il capo.

@L'INFORMATORE

Umberto Zanichelli

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