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26 Maggio 2017 - 11:55
Erano equipaggiati con materiali costosissimi e tecnologie di ultima generazione e operavano con metodi tipicamente militari i componenti dell'organizzazione, composta da italiani e lettoni, che i carabinieri hanno decapitato con l'operazione Enigma, nome mutuato dall'ex locale notturno di Tromello dal quale hanno preso il via le indagini. Il gruppo rubava e stoccava i carburanti che poi prendevano la strada della Lettonia, della Lituania e della Russia e aveva colpito non solo nella provincia di Pavia ma anche in quelle di Piacenza, Milano, Lodi, Novara ed Alessandria. Tra gli appartenenti c'erano ex-militari del Patto di Varsavia, ex-dipendenti di società petrolifere dell'Est ed italiani, questi ultimi addetti alle operazioni di intermediazione e logistica. Dotati di strumentazioni all'avanguardia i malviventi erano in grado di perlustrare il territorio, di individuare i siti idonei ad essere trasformati in depositi e provvedere successivamente ai furti.
L'indagine dei carabinieri, coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Pavia, Giorgio Reposo, e diretta dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal sostituto procuratore Andrea Zanoncelli, si è basata su pedinamenti, intercettazioni e controlli dei sistemi di videosorveglianza nonché sull'ausilio di droni muniti di sistemi sonar per rilevare eventuali manomissioni degli oleodotti. L'organizzazione, attraverso mediatori italiani che fornivano false generalità, affittava immobili a destinazione abitativa ed industriale che diventavano le basi operative. Il malviventi provvedevano poi a creare delle derivazioni sotterranee, lunghe anche diversi chilometri, grazie alle quali deviavano il flusso dei carburanti che poi stoccavano. I militari hanno scoperto sette magazzini di questo genere tra le province di Pavia, Piacenza ed Alessandria.
Gli investigatori hanno proceduto all'arresto, nei giorni socrsi, di cinque componenti dell'organizzazione, tra cui i due, un italiano ed un lettone, considerati i capi, che vanno ad aggiungersi agli altri due effettuati nelle scorse settimane e ad unidici misure cautelari, delle quali dieci in carcere e una agli arresti domiciliari, e alla denuncia di cinque persone. I carabinieri hanno scoperto inoltre tre ville a Fortunago, Casalpusterlengo (Lodi) e Trezzano sul Naviglio (Milano), vere e proprie basi dell'organizzazione che erano dotate di sofisticati sistemi di videosorveglianza.
@L'INFORMATORE
Umberto Zanichelli
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