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10 Dicembre 2017 - 19:09
La ricostruzione dell’accaduto che non ha trovato riscontro e che comunque è risultata differente da questo sostenuto dal dirigente della polizia locale Di Troia e soprattutto la nomina del vice-comandate Castellani e il conferimento di posizione organizzativa che prevede una indennità di circa novemila euro all’anno che sarebbero illegittime. Lo dice il giudice del lavoro di Pavia Federica Ferrari nelle motivazioni della sentenza che ha disposto il reintegro nei suoi compiti del commissario capo della polizia locale Gianluca Mirabelli. Il giudice sostiene infatti che “la condotta del Comune è sicuramente illegittima nell’indicare la figura del vice-comandante senza procedere ad alcuna procedura selettiva e senza accompagnare tale scelta dalla benché minima motivazione”. Sui fatti che hanno generato l’intera vicenda il giudice osserva che “nessuna presa per il braccio, nessuno strattonamento posto in essere in danno del dirigente, dunque nessun comportamento intimidatorio fisico. E’ evidente che il comportamento del comandante costiuisca una reazione offensiva e decisamente sopra le righe alla condotta del ricorrente”. Il giudice ha disposto il risarcimento a Mirabelli quantificato in poco meno di 9 mila euro, denaro che rappresenta per il Comune un debito fuori bilancio. E per questa ragione l’argomento sarà oggetto di dibattito nel consiglio comunale fissato per mercoledì. Una seduta alla quale il dirigente interessato potrebbe non partecipare: questo è quello che avrebbe chiesto nei giorni scorsi all’amministrazione comunale.
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