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21 Febbraio 2018 - 21:24
«Non ci fu alcun tentativo di estorsione nei confronti della diocesi; semplicemente Savu sapeva di essere in possesso di materiale compromettente e ha cercato di venderlo». Così l'avvocato Roberto Grittini, che assiste Flavius Savu, 35 anni, rumeno, considerato l'ideatore e il principale attore dello scandalo che nell'estate di quattro anni fa ha travolto il santuario delle Bozzole, ne ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non costituisce reato. La sua sua arringa ha ripercorso la vicenda "permeata di ipocrisia, nella quale tutti si sono presentati come vittime". Per la difesa insomma il rumeno, attualmente all'estero, avrebbe solo contrattato la vendita alla diocesi del materiale compromettente per l'allora rettore don Gregorio Vitali, il suo vice don Pietro Rossoni ed un loro collaboratore. Per lui il pm Roberto Valli aveva chiesto la condanna a 10 anni di reclusione. Il processo è stato aggiornata al 30 maggio per la replica dell'accusa e la sentenza.
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