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27 Febbraio 2018 - 11:41
Si sono incatenati simbolicamente davanti all'atrio della stazione di Porta Genova per ribadire la situazione che, quotidianamente, sono costretti ad affrontare. Il freddo non ha fermato il flash-mob organizzato ieri tra le 17 alle 20 dall'Associazione MiMoAl allo scalo milanese. L'associazione è attiva dallo scorso 21 gennaio. «Nonostante le ripetute assicurazione e gli impegni - commentano i pendolari - la situazione non è migliorata e, anzi, ha raggiunto il massimo livello di criticità la scorsa settimana, con numerosi treni soppressi per guasti ai treni e ai passaggi a livello. Da qui - aggiungono - è maturata la decisione di abbandonare tavoli che sin qui sono risultati inutili e di cambiare strategia, passando alla protesta pubblica». La catena, lunga 15 metri, con la quale i pendolari hanno inscenato la loro protesta rappresenta i minuti, le ore, i giorni che i lavoratori, gli studenti e gli utenti della Milano-Mortara in generale, sono costretti a trascorrere, contro la propria volontà, sui treni fermi o in attesa di convogli che non arrivano. «Il servizio che Trenord offre, nonostante centinaia di milioni ricevuti dalla Regione - concludono i pendolari - non è assolutamente degno di una delle regioni più ricche d'Europa e del mondo».
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