Vigevano, blitz dei carabinieri al campo rom: 10 arresti e 14 denunce

Dieci arresti per furto aggravato e continuato di energia elettrica e 14 denunce per invasione di terreni. E' il bilancio dell'operazione che i carabinieri di Vigevano hanno svolto all'alba di ieri in strada San Marco. Lì, nell'arco di pochi mesi ha preso corpo un campo rom abusivo che comprende oggi undici baracche all'interno delle quali vivono una trentina di persone. Gli arrestati sono cittadini rumeni di età compresa tra i 20 ed i 54 anni. " Le indagini - spiega il maggiore Emanuele Barbieri, comandante della Compagnia dei carabinieri di Vigevano - sono andate avanti per parecchie settimane e si sono avvalse anche dell'ausilio di un drone che ci ha consentito di mappare l'area e predisporre l'intervento in totale sicurezza. Tutte le baracche erano collegate con cavi lunghi anche 200 metri ad un elettrodotto pubblico. Mi piace sottolineare - continua l'ufficiale - la doppia valenza di questo intervento: da un lato c'è il contributo dei cittadini che ci hanno segnalato la situazione; dall'altro quello dei miei militari che hanno lavorato in team. All'operazione infatti oltre a quelli della stazione di Vigevano hanno partecipato i colleghi delle stazioni di Gravellona, Gambolò e Garlasco". Nel campo sono state trovate auto e parte di esse di cui si sta accertando la provenienza e delle chiavette Usb ancora confezionate per il possesso delle quali una persona è stata denunciata per ricettazione. Non sono invece state trovate armi. "All'operazione - conclude il maggiore Barbieri - hanno partecipato anche gli agenti della polizia locale che si sono occupati degli accertamenti in ambito edilizio e ambientale. Sulla scorta del loro rapporto potrebbe essere emessa una ordinanza di sgombero. L'operazione ci ha consentito di intervenire prima che la baraccopoli assumesse dimensioni preoccupanti. Non è un caso che alcune delle persone che ci vivono siano arrivate a Vigevano da qualche settimana soltanto". Questa mattina i 10 arrestati sono stati processati per direttissima: due di essi hanno patteggiato due anni di reclusione e non potranno avere la dimora in provincia di Pavia; gli altri sei hanno patteggiato un anno e mezzo e sono tornati in libertà.