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Il caso

Lomello, bufera in Comune: indagato il vicesindaco

Con Pastorini altre 4 persone inquisite a vario titolo per turbativa d'asta, abuso d'ufficio e falso

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

08 Febbraio 2019 - 12:08

La sede del Comune nel Castello

Nel mirino della Procura l'acquisizione del Castello e alcune irregolarità nello svolgimento di lavori pubblici

Gli avvisi di conclusione indagini sono stati notificati a fine gennaio al vicesindaco di Lomello Giuseppe Pastorini – che ha le deleghe programmazione e bilancio, lavori pubblici, urbanistica e viabilità – a 3 funzionari del Comune e a un professionista. Le indagini riguardano le modalità di acquisizione del Castello, attuale sede del Municipio, e lo svolgimento, tra il 2010 e il 2015, di alcuni lavori pubblici eseguiti in paese, dove sarebbero emerse violazioni di alcune norme in materia di appalti. Inoltre, sarebbero stati presentati documenti in cui mancavano le necessarie certificazioni. Turbativa d'asta, abuso d'ufficio e falso sono i reati contestati dalla Procura a vario titolo. «C'è parecchia documentazione – spiega l'avvocato Yuri Lissandrin, legale insieme a Graziano Lissandrin del vicesindaco, di 2 dipendenti comunali e del professionista – che ancora dobbiamo esaminare con attenzione. Tutti i miei assistiti respingono ogni tipo di accusa». L'indagine sarebbe partita dal alcune denunce anonime. «Fino a prova contraria – commenta il sindaco di Lomello Silvia Ruggia – confido nella buona fede e nell'innocenza di tutti quanti. Prima di esprimermi sulla vicenda, aspetterò l'esito del procedimento».

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