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Questa mattina, accompagnato dal suo legale
22 Febbraio 2019 - 10:53
L'ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha varcato questa mattina le porte delcarcere di Bollate (lo stesso dove si trova detenuto Alberto Stasi, l'ex bocconiano accusato di aver ucciso la fidanzata, Chiara Poggi, nell'agosto del 2007 a Garlasco) per scontare la condanna in via definitiva a 5 anni e 10 mesi per il caso Maugeri-San Raffaele. Formigoni - riporta una nota dell'agenzia Ansa - è giunto al carcere di Bollate accompagnato in auto dal suo legale. L'ex presidente della Regione Lombardia, seduto sui sedili posteriori di una Bmw Gt colore grigio scuro metallizzato, vestito con un cappotto scuro, è entrato senza fermarsi dalla porta carraia e si è poi avviato a piedi verso l'ingresso.
L'ex governatore di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è in carcere a Bollate. Il sostituto procuratore generale di Milano Antonio Lamanna ha infatti firmato l'ordine di esecuzione della pena. La difesa di Formigoni ha depositato una istanza per chiedere la detenzione domiciliare per l'ex presidente del Pirellone. La richiesta è stata presentata dall'avvocato Mario Brusa, storico difensore di Formigoni al sostituto procuratore generale di Milano Lamanna. Formigoni è stato condannato a 5 anni e 10 mesi in via definitiva per corruzione. Processato per il crac delle fondazioni Maugeri e San Raffaele, andrà in carcere. Il verdetto - ricorda sempre la nota dell'agenzia Ansa - è arrivato ieri dopo poco più di tre ore di camera di consiglio e la dura requisitoria del procuratore generale della Cassazione Luigi Birritteri, che ha sottolineato l' "imponente baratto corruttivo" che ha visto Formigoni tra i protagonisti. Per il 'Celeste' il pg aveva chiesto la "massima pena" e cioè la conferma della condanna a 7 anni e 6 mesi, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. La Cassazione ha confermato la condanna, ma con uno sconto, dovuto agli effetti della prescrizione. La Suprema Corte ha anche respinto i ricorsi dei coindagati di Formigoni: confermata così la condanna a 7 anni e 7 mesi per Costantino Passerino, ex manager della Maugeri e quella a 3 anni e 4 mesi per l'imprenditore Carlo Farina. Inammissibile, infine, il ricorso di Carla Vites, che era già stata assolta ed aveva impugnato la sentenza per avere un proscioglimento più ampio.
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