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L’episodio a Vigevano

Detenuto tenta la fuga mentre è ricoverato in ospedale

Quando gli agenti della polizia penitenziaria hanno sventato l’evasione, lui ha dato in escandescenza, danneggiando il bagno del pronto soccorso

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

01 Marzo 2019 - 22:10

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Ieri notte, durante una perquisizione straordinaria di una sezione detentiva maschile della casa circondariale, sono inoltre stati ritrovati un cellulare completo di sim e alcuni coltelli rudimentali.

La scorsa notte gli agenti della polizia penitenziaria della casa circondariale di Vigevano hanno sventato l’evasione di un detenuto che era stato ricoverato all’ospedale civile dopo aver accusato un malore. L’uomo ha tentato la fuga con il pretesto di andare in bagno, ma è stato prontamente bloccato. A quel punto ha dato in escandescenza, danneggiando il bagno del pronto soccorso. Non senza fatica, gli agenti della polizia penitenziaria sono riusciti a riportarlo alla calma, tra lo spavento dei degenti e degli infermieri di turno, che hanno assistito alla scena. Sempre la scorsa notte, gli agenti della polizia penitenziaria, durante una perquisizione straordinaria di una sezione detentiva maschile, hanno ritrovato un cellulare completo di sim, alcuni coltelli rudimentali e del liquido alcolico ricavato in maniera artigianale dalla macerazione della frutta. «Un plauso al personale di Vigevano – ha sottolineato il segretario generale Leo Beneduci dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), che ha reso noti entrambi gli episodi – per l’ennesima dimostrazione di altissima professionalità. Con un duplice intervento seppur in settori diversi, hanno evitato che si consumasse un’evasione e hanno posto fine al tentativo di alcuni utenti di usare il telefono cellulare in carcere. Si richiama l’attenzione, senza entrare nel merito delle scelte, sulle modalità nelle valutazioni da parte dei sanitari per gli invii dei detenuti presso strutture di cura esterne, per cui nei casi di reale ed effettiva necessità dovrebbero essere disposti, in quanto in alcuni casi gli stessi detenuti ne avrebbero approfittato per preordinare tentativi di evasione».

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