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a Velezzo Lomellina

Gatti mutilati ed esche avvelenate: la Lav presenta un esposto

Una colonia felina, composta da circa 25 gatti, decimata nell’arco di poche settimane

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

19 Agosto 2019 - 15:21

Gatti mutilati ed esche avvelenate: la Lav presenta un esposto

Foto di repertorio

La segnalazione è arrivata alla sede di Lav (Lega anti vivisezione) Oltrepò Pavese all'inizio di agosto. I volontari si sono immediatamente recati a Velezzo Lomellina per comprendere le motivazioni sottostanti alla anomala sparizione di oltre dieci gatti stanziali e della contestuale comparsa di alcuni cuccioli neonati, apparentemente abbandonati dalle madri. «Lo scenario si è rivelato raccapricciante – spiegano dalla Lav – due gatti recuperati orrendamente mutilati, cuccioli morenti poiché resi orfani e presenza di esche avvelenate. Durante il sopralluogo nei pressi della colonia felina è stato individuato un giovane gatto, segnalato fra quelli scomparsi, privo dell’arto anteriore destro. Nel corso delle ricerche degli altri felini, è stato rinvenuto un manufatto, abbandonato in posizione accessibile anche a bambini, contenente esche con probabili rodenticidi (pesticida, ndr.). Pochi giorni dopo, un’altra gatta che non veniva più avvistata dai tutor da diversi giorni, è stata recuperata priva dell’arto posteriore sinistro, tranciato all’altezza del ginocchio. Entrambi gli animali, immediatamente sottoposti a cure veterinarie, presentavano carne lacerata e tessuto necrotico, ossa esposte nelle zampe amputate e uno stato di grave denutrizione». Sono stati  informati il sindaco di Velezzo Lomellina e i Carabinieri Forestali della stazione di Mortara, a cui è stato inviato formale esposto. «L’associazione – spiegano dalla Lav – si riserva di procedere legalmente contro i responsabili, al fine di tutelare l’incolumità degli ultimi gatti rimasti nella colonia felina e porre fine a questi atroci maltrattamenti. Le lesioni sono verosimilmente compatibili con quelle tipicamente rinvenute su esemplari di fauna selvatica vittime di trappole da bracconaggio, quali tagliole e lacci. Le condizioni di denutrizione dei gatti mutilati, inducono i volontari a supporre che gli animali fossero caduti in trappola diversi giorni prima e siano riusciti a salvarsi soltanto grazie al loro istinto di sopravvivenza. Gli altri gatti scomparsi potrebbero non aver avuto la stessa sorte, sopraffatti dal dolore e dall’impossibilità di liberarsi, si teme siano morti dopo un’agonia durata diversi giorni. La seconda gatta recuperata aveva da poco partorito; probabilmente l’istinto materno le ha permesso di liberarsi per tornare dai suoi cuccioli, che nel mentre erano stati trovati in fin di vita perché non autonomi nell’alimentarsi. Ora stiamo facendo il possibile per stabilizzarli e nel mentre continuiamo le ricerche degli altri esemplari adulti».



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