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L’indagine
08 Febbraio 2020 - 15:19
Vendevano pepite d’oro false, facendole passare per oro donato alla Chiesa. Ad offrirle era un truffatore che si spacciava per sacerdote. Dalle indagini dei carabinieri della Stazione di Garbagnate, che hanno portato a due arresti, è emerso che il raggiro avveniva con ogni probabilità a Mortara, vicino alla chiesa della città, in una sala utilizzata anche per incontri pubblici e feste di compleanno, locale affittato senza che fosse noto il suo reale utilizzo. Il 5 febbraio i carabinieri hanno notato una Volkswagen Touareg con a bordo due uomini, di cui uno vestito da sacerdote. Alla vista dei militari, hanno cercato di scappare. Bloccati immediatamente, è scattata una perquisizione: sono stati recuperati 5.200 euro in contanti, in banconote del taglio di 50 euro risultate contraffatte, 2 chili di pepite in oro (risultate false e di ottone), 17 grammi di pepite in oro risultate vere, un bilancino di precisione, e due biglietti scritti a mano in cui era riportato un vero e proprio copione da seguire per raggirare le vittime, 3 smartphone ed un bastone estendibile. Il soggetto travestito da sacerdote è un italiano di 56 anni residente a Mortara, nullafacente e incensurato; l’altro fermato è un 35enne residente nel pavese, con precedenti di polizia. Entrambi sono stati arrestati in flagranza e dovranno rispondere di detenzione di banconote contraffatte, usurpazione di titoli, ricettazione e porto di oggetti atti ad offendere.
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