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La tragedia

Stroncato a 23 anni, nel giubbino una boccetta di metadone: un arresto, denunciato anche l’amico

Era stata la madre a trovarlo morto nel letto nel pomeriggio del 29 febbraio.

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

13 Marzo 2020 - 11:54

Stroncato a 23 anni, nel giubbino una boccetta di metadone: un arresto, denunciato anche l’amico

La direttissima sarà celebrata oggi in teleconferenza a causa dell’emergenza COVID-19.

Era rientrato a notte fonda e la madre lo aveva lasciato dormire fino a tardi. Ma quando nel pomeriggio ha visto che il figlio non si era ancora alzato, è andata a controllare e lo ha trovato esanime. Inutili i soccorsi, il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare la morte del giovane: si tratta di Vincenzo Licata, operaio di 23 anni che viveva a Parona insieme alla madre. È successo sabato 29 febbraio. Immediatamente sono scattate le indagini dei carabinieri della Stazione di Mortara. Ricostruendo la serata precedente, i militari dell’Arma hanno scoperto che il giovane aveva consumato sostanze stupefacenti a casa di un amico, un 25enne di professione fabbro, residente a Parona. A casa di quest’ultimo è stata effettuata una perquisizione trovando 21 flaconi di metadone, che il 25enne aveva ritirato regolarmente il Sert di Vigevano senza assumerli per cederli ad altri. Nei suoi confronti era quindi scattata una denuncia a piede libero per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La madre di Vincenzo Licata ha però ritrovato una boccetta di metadone, intestata all’amico, nel giubbino che il giovane indossava la sera prima del decesso e ha avvisato i carabinieri. Secondo la ricostruzione dei militari i due giovani, oltre ad aver consumato il metadone, avevano fatto uso anche di altre droghe che erano state vendute da L. S. F., disoccupato 38enne residente a Mortara con precedenti, nella cui casa è stato notato un frequente via vai di tossici. Il magistrato ha autorizzato la perquisizione a casa dell'uomo e ieri mattina (giovedì), intorno alle 6, i militari hanno forzato la porta dopo non aver ottenuto risposta, trovando L. S. F. nel bagno insieme ad altri tre giovani, che stavano consumando sostanze stupefacenti. Con il supporto dei cani antidroga del Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Casatenovo, i carabinieri hanno sequestrato 350 grammi di hashish suddiviso in dosi, nascoste in vestiti sporchi nella cesta del bagno, 2,5 grammi di eroina, una busta con rimasugli di cocaina, 3 flaconi di metadone, un bilancino di precisione e altro materiale per il confezionamento delle dosi, e 1150 euro in banconote piccolo taglio, denaro ritenuto provento di attività illecita. L. S. F. è stato arrestato perdetenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacentie sottoposto ai domiciliari in attesa della direttissima, che si svolgerà, per la prima volta in provincia di Pavia, in teleconferenza a causa dell’emergenza COVID-19. È stato contestato l’illecito amministrativo alle tre persone trovate in bagno, che avevano complessivamente 10 grammi di hashish: un 55enne di Gravellona Lomellina, un 33enne di Mortara, una 37enne di Robbio, quest’ultima denunciata anche per favoreggiamento avendo fornito false dichiarazioni sulla reale provenienza della droga trovata in suo possesso.

(notizia in aggiornamento)

 

 

 

 

 

 

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