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La corte d'appello di Brescia l'ha giudicata inammissibie
05 Ottobre 2020 - 16:19
La Corte d’appello di Brescia ha depositato poco fa l’ordinanza con cui dichiara inammissibile l’istanza di revisione presentata da Alberto Stasi. Chiedeva un nuovo processo dopo la condanna definitiva a 16 anni di reclusione per aver ucciso la fidanzata Chiara Poggi. Ma i presunti elementi nuovi che sono stati portati dalla difesa, anche qualora dimostrati, non sono stati ritenuti idonei a provare la sua innocenza, visto che la condanna si basava anche su «altri numerosi e gravi elementi non toccati dalle prove nuove». Già a luglio la Corte aveva respinto l’istanza di scarcerazione di Stasi. Era il secondo tentativo di chiedere la revisione del processo, oltre a un ricorso straordinario alla Cassazione per errore di fatto, pure respinto. Stasi è in carcere dal dicembre 2015.
«Speriamo che ora sia finita davvero», è il commento di Rita Preda, la mamma di Chiara, che ammette come la famiglia sia stata «più scocciata di altre volte» da questo continuo insistere della difesa di Stasi nel tentativo di riaprire il caso. «Ma noi siamo sempre stati tranquilli - aggiunge - perché sappiamo che è stato fatto tutto il possibile per accertare la verità».
«Le carte - commenta l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale dei Poggi - sono note a tutti da anni e contengono indizi vari, gravi e convergenti. Mi era quasi impossibile immaginare quali elementi di novità potessero emergere per riaprire il processo. Quelli portati dalla difesa non sono né nuovi né decisivi».
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