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Scomparso la scorsa settimana
06 Agosto 2021 - 12:12
Una vita dedicata alla famiglia, alla polizia e al volontariato.
La famiglia, la sua divisa da poliziotto e l’impegno per il prossimo attraverso il volontariato sono stati i pilastri della sua esistenza. Si sono svolti lunedì mattina i funerali di Michele Battista, morto all’alba di venerdì, vinto da un male incurabile. Sessantotto anni, originario di Bitonto (Bari), era arrivato a Vigevano nel 1961. Nel 1972, a diciannove anni, si era arruolato nella polizia di Stato. In servizio a Pavia, poi alla Polfer di Milano Centrale, ancora nel capoluogo, dal 1980 era stato assegnato al commissariato di Vigevano dove è rimasto sino alla pensione arrivata nel 1995 con il grado assistente capo Upg.
Nella carriera di quello considerato un vero “poliziotto di altri tempi”, ci sono stati la Volante, il posto di polizia dell’ospedale e poi le indagini. Tante ed importanti. Sulla scena dei fatti di cronaca più rilevanti di quegli anni lui c’era sempre. E spesso finiva sui giornali, diventando il bersaglio dell’ironia di amici e colleghi. La sua umanità, la sua attenzione per il prossimo ma anche il suo rigore professionale, ne avevano fatto una figura rispettata anche dai soggetti con i quali aveva a che fare per lavoro. Un riconoscimento di rettitudine ed onestà morale che appartiene a pochi.
Legatissimo alla famiglia, la moglie Loredana e i figli Marco e Luca, Michele Battista è stato una figura di primo piano del volontariato vigevanese al quale ha dedicato tempo ed energie sino a quando le forze lo hanno sostenuto. Appena diciassettenne, nel 1970, aveva indossato per la prima volta la divisa della Croce Azzurra, fondata solo l’anno precedente, della quale in 42 anni di militanza era diventato una colonna portante. I “suoi ragazzi”, che per i quarant’anni di servizio gli avevano regalato una targa e che da lui hanno imparato moltissimo, gli sono stati sempre vicini, anche nei giorni della malattia e sono stati tra i primi ad esprimere pubblicamente il cordoglio di una intera città.
Instancabile sul fronte dell’assistenza al prossimo, Michele Battista non si era fermato nemmeno dopo l’addio alla Croce Azzurra ed era stato tra i fondatori della Croce Verde, in origine la prima nata in città ad inizio Novecento. Un’avventura quest’ultima che si era esaurita in un paio d’anni.
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