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Caso Berté, le reazioni
07 Ottobre 2021 - 16:29
Il primo cittadino: «Dopo gli sviluppi di oggi chiederò un nuovo incontro».
«La speranza è che l'iter giudiziario possa andare avanti e fare il suo corso, ma soprattutto decidere a chi spetta quella benedetta bonifica per poter liberare l'area». A Marco Facchinotti, sindaco di Mortara, interessa una cosa in particolare: che quell'enorme cumulo di rifiuti bruciati, una stima di 17 metri cubi appena prima dell'incendio, venga rimosso, una volta per tutte. L'ultima riunione risale al 2019, in Prefettura: presenti Arpa, Provincia, il liquidatore della Eredi Bertè e l'assessore regionale all'ambiente Raffaele Cattaneo.
«Ci eravamo prefissati - prosegue Facchinotti - di rivederci quando ci sarebbero stati sviluppi. Ancora adesso l'area è sotto sequestro. Le procedure di rimozione dei rifiuti sono particolari e soprattutto costose. Il Comune certamente non ha la forza economica per provvedere, nemmeno con i 400 mila euro di fidejussione che arriverebbero dalla Provincia. Dopo gli sviluppi giudiziari chiederò un nuovo incontro». Un'altra cosa è certa, come sottolinea il sindaco: non solo Mortara ma tanti Comuni del circondario conferivano alla Bertè, per motivi pratici di vicinanza e costi.
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