L'auto-ariete ha sfondato la saracinesca, poi volevano far saltare il bancomat: colpo fallito, arrestati due nomadi pregiudicati

L'auto usata come ariete per sfondare la saracinesca sul retro. Altri due veicoli, sempre rubati, per bloccare una strada laterale ed essere pronti alla fuga. Così i banditi volevano tentare il "colpo grosso", la spaccata allo sportello bancomat dell'Esselunga di Corsico, in via dell'Industria. Erano almeno quattro rapinatori, uno armato di pistola. Con loro avevano due bombole di gas acetilene per far saltare la cassa automatica. Suona l'allarme, arrivano i carabinieri, due di loro riescono a scappare e gli altri vengono presi. Un'operazione criminale fallita.

È questa la dinamica del blitz di stanotte, sventato dai militari della locale stazione e della sezione radiomobile della Compagnia di Corsico. I due arrestati sono italiani, con precedenti specifici. Il 43enne è residente presso il campo nomadi di via Negrotto e il 37enne presso il campo nomadi di via Chiesa Rossa, entrambi già sottoposti all'affidamento in prova ai servizi sociali. Sono stati ritenuti responsabili di tentato furto aggravato, porto e detenzione di armi da sparo ed esplosivi, ricettazione e riciclaggio, commessi in concorso con almeno altri due complici al momento rimasti ignoti.

All’esito del sopralluogo si è poi appurato che i malviventi disponevano di tre veicoli, tutti rubati nei giorni scorsi a Pero e nella provincia di Como, tra cui un’autovettura utilizzata per sfondare una porta sul retro dello stabile ed un furgone cassonato (a cui erano state applicate targhe contraffatte) usato per "sbarrare" una strada laterale. A seguito di perquisizione personale il 43enne è stato inoltre trovato in possesso di una pistola marca Beretta cal. 9x21 con caricatore inserito e risultata provento di una rapina commessa nel 2008 all’interno di un istituto bancario di Cesano Boscone (Milano), poco lontano, ai danni di un 68enne italiano che all’epoca dei fatti era agente della polizia locale di quel Comune.

I due arrestati sono poi stati condotti presso la casa circondariale di Milano San Vittore.