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Vino contraffatto: sequestrati 740mila euro a una società cooperativa

Tre indagati per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla contraffazione di indicazioni geografiche e denominazione di origine dei prodotti agroalimentari

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

26 Aprile 2022 - 10:46

Vino contraffatto: sequestrati 740mila euro a una società cooperativa

Tre indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla contraffazione di indicazioni geografiche e denominazione di origine dei prodotti agroalimentari. E un sequestro preventivo, finalizzato alla confisca diretta, per 740mila mila eseguito nei confronti di una società cooperativa della provincia di Pavia che opera nel settore della produzione e della commercializzazione di vini. È il bilancio della complessa indagine della Guardia di Finanza di Voghera e dell'Arma dei carabinieri di Stradella, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pavia, con il concorso del Gruppo carabinieri forestali di Pavia e dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti alimentari (I.C.Q.R.F.).

Vino contraffatto: cinque persone arrestate

Sono cinque le persone finite in manette nell'ambito dell'operazione scattata all'alba di oggi alla Cantina Sociale di Canneto Pavese. Secondo le accuse sarebbe stato venduto per Doc e Igt vino di qualità inferiore, prodotto con uve non certificate come biologiche o addizionate con anidride carbonica o aromi.

Già nel gennaio del 2020 le Fiamme Gialle e i militari dell'Arma avevano arrestato 5 persone, effettuando 28 perquisizioni nei confronti di altrettanti soggetti indagati. Le indagini avevano permesso di accertare come i vertici di una cantina pavese, con la complicità di professionisti e di titolari di aziende agricole, avessero messo in commercio vini a denominazione di origine controllata e a indicazione geografica protetta, risultati però contraffatti considerando le quantità, la qualità e l'origine. Si era  scoperto che, sistematicamente, si faceva ricorso a conferimenti di uve diverse rispetto a quelle che figuravano nei documenti ufficiali, oltre a quantità «ingenti» di sostanze vietate dalla normativa del settore, come ad esempio zucchero invertito e anidride carbonica.

«L'operazione – fanno sapere dalla Procura di Paviaconferma il costante e incisivo impegno dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza, sotto la costante e puntuale direzione della Procura della Repubblica di Pavia, a tutela del mercato e della leale concorrenza nel settore agroalimentare e del commercio di prodotti vitivinicoli tipici dell'Oltrepo Pavese».

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