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VALEGGIO
29 Giugno 2022 - 21:00
Polina Kochelenko aveva 35 anni
Saranno le nuove indagini disposte dal Gip di Pavia, Maria Cristina Lapi, a stabilire con certezza le cause della morte di Polina Kochelenko, la trentacinquenne educatrice cinofila russa, annegata nell'aprile dello scorso anno, nella Roggia Malaspina di Valeggio, centro nel quale si era trasferita da poco, in circostanze mai del tutto chiarite. Il Gip di Pavia, anche sulla scorta delle indagini difensive coordinate dall'avvocato Tiziana Barrella e condotte dall'ingegnere forense torinese Fabrizio Vinardi e dall'investigatore privato stradellino Claudio Ghini, ha deciso di respingere la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica.
La decisione è stata presa dal Gip del Tribunale di Pavia
«Sono fiduciosa sugli sviluppi che potranno emergere da questo supplemento di indagine - ha commentato l'avvocato Barrella - perché potranno permettere di identificare le persone vicine a Polina che, nonostante i ripetuti appelli della famiglia, non hanno ancora un volto». La vittima, una laurea in Giurisprudenza e un master in Criminologia nel cassetto, frequentava persone delle quali è nota l'identità ma che a tutt'oggi non si sono presentate agli inquirenti. Resta invece avvolta dal mistero l'identità dell'uomo, che guidava una monovolume grigia, che frequentava Polina e la sua casa di Valeggio. Accertamenti dovranno essere effettuati anche sulla segnalazione giunta in Procura e relativa alla cancellazione di post e geolocalizzazioni dal profilo della vittima, avvenuta in tempi successivi alla sua morte effettuata da chi, evidentemente, disponeva delle credenziali di accesso.
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