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Guardia di finanza di milano
08 Luglio 2022 - 10:24
Sono 11 le persone arrestate nell'ambito dell'operazione anti-droga coordinata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, che ha portato a sgominare due gruppi criminali, uno di origine italiana e l’altro nordafricano, dediti all’approvvigionamento e allo spaccio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, soprattutto cocaina e hashish, attivi nelle province di Milano, Monza Brianza, Varese, Como e Bergamo.
Altre 7 persone sono state denunciate per detenzione di sostanze stupefacenti. Complessivamente, sono stati sequestrati circa 12 chili di sostanza stupefacente, oltre a 50 mila euro in contanti, una pistola Beretta calibro 22 priva di numero di matricola con 28 cartucce e 3 autovetture. Due delle persone arrestate sono inoltre risultate sul territorio nazionale senza regolare permesso e senza fissa dimora.
Le indagini erano partite nel luglio del 2020, dopo l'arresto di uno spacciatore. Da qui, grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti e pedinamenti, i militari delle Fiamme Gialle hanno via via ricostruito la “catena” di approvvigionamento della droga, fino ad individuare i vertici del sodalizio criminale, due fratelli di origine marocchina che operavano tra le province di Milano e Bergamo, dove erano diventati un punto di riferimento per le piazze di spaccio dell’hinterland meneghino e bergamasco.
«L’elevato spessore criminale dell’organizzazione individuata dai militari delle Compagnia di Paderno Dugnano e Gorgonzola – fanno sapere dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza – è stato chiaro sin dalle prime investigazioni: i trafficanti, infatti, non solo hanno sempre tenuto un comportamento guardingo, parlando in codice e fissando incontri per l’acquisto e la vendita della droga in posti sempre diversi e appartati, ma erano anche soliti cambiare frequentemente veicoli, alloggi, numeri di telefono, mai a loro intestati, e nascondere la sostanza stupefacente ed il denaro provento dello spaccio in luoghi a loro avviso “insospettabili” come doppi fondi creati ad hoc all’interno di autovetture, nell’intercapedine dei sanitari o nelle camerette dei figli. Tutti espedienti che, comunque, non sono serviti ad impedire che gli indagati fossero assicurati alla giustizia, nonostante il tentativo di darsi alla fuga attraverso la forzatura di un posto di controllo, nel corso del quale oltre a danneggiare autovetture hanno ferito anche i militari intenti a trarli in arresto».
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