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11 Luglio 2022 - 12:33
Una parte del pellet sequestrato dalla Guardia di Finanza
Oltre 5 mila tonnellate di pellet per il riscaldamento contraffatto e commercializzato in modo fraudolento sono state sequestrate dai militari della Guardia di Finanza nell'ambito di una operazione che ha interessato tutto il territorio nazionale e complessivamente 40 province italiane. Sono stati 52 i titolari di azienda, rivenditori, produttori, importatori e grossisti che sono stati denunciati per i reati di contraffazione e frode in commercio.
Il materiale stava per essere immesso sul mercato
Nel corso dell'operazione le Fiamme Gialle hanno sequestrato 47 macchinari ed impianti industriali utilizzati per la produzione del pellet illegale nonché un milione e mezzo di sacchi vuoti destinati ad essere riempiti e poi immessi sul mercato con indicazioni e marchi di certificazione delle qualità e della conformità ambientale falsificati. L'indagine era nata a seguito di un approfondimento di una attività dei finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma che, incrociando i dati relativi alle importazioni, alla produzione nazionale, alle vendite e ai titolari di certificazione, avevano rilevato delle notevoli anomalie.
L'attività è partita dagli accertamenti dei finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma
Il pellet per il riscaldamento è soggetto a delle regole particolari che mirano a garantire la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del materiale. I cilindretti di legno vengono ottenuti per la compressione della segatura di legno ad alta temperatura e per compattarli non si possono utilizzare leganti chimici o colle.
Uno degli impianti posti sotto sequestro dalla Guardia di Finanza
Durante gli accertamenti i finanzieri hanno rilevato violazioni in materia di certificazione di qualità e veri e propri impianti irregolari dove il pellet veniva prodotto in modo difforme dalle dichiarazioni rilasciate. I militari hanno sequestrato diverse tonnellate di pellet proveniente da Russia e Bielorussia importate in violazione delle regole comunitarie.
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