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L'ANALISI
03 Ottobre 2022 - 16:40
È Milano la provincia italiana in testa all'indice della criminalità 2022 elaborato dal Sole 24 Ore e pubblicato oggi (lunedì). I dati, forniti dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, confermano «il trend in calo dei reati: confrontando i dati 2021 con quelli del 2019, prima della pandemia, si registra una diminuzione generalizzata in termini quantitativi degli illeciti. E l’andamento è confermato in tutte le aree metropolitane: Milano, per esempio, ha messo a segno un -11,8%, mentre Roma è a -6,8%; Firenze, Venezia e Bologna sono le grandi città con la flessione più marcata, pari al -24,6%, -17,8% e -15,3 per cento», si legge nel rapporto.
L'Indice di criminalità è consultabile sul sito internet del Sole 24 Ore. Per ogni provincia è possibile conoscere l’incidenza delle denunce ogni 100mila abitanti e i dati assoluti per oltre 20 tipologie di illecito. I dati sono disponibili dal 2018 al 2021.
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La provincia di Pavia è al 14esimo posto della classifica, con 3.898,5 denunce ogni 100mila abitanti e 20.845 denunce totali. E risulta al secondo posto per i furti in abitazione.
REATI IN CALO ED ECCEZIONI, L'ANALISI DEL SOLE 24 ORE
Milano risulta essere il territorio con più furti rilevati ogni 100mila abitanti, in particolare nei negozi e nelle auto in sosta. «La città metropolitana è settima per denunce di violenze sessuali; seconda per rapine in pubblica via; terza per associazioni per delinquere. A influenzare il trend delle denunce rilevate dalle forze di Polizia nel corso del 2021 sono i flussi turistici anche nella seconda provincia classificata, Rimini, dove - anche qui - sono i furti la tipologia di reato più denunciata, come a Milano. Seguono per densità di crimini le altre grandi città: tra le prime dieci classificate si incontrano - oltre a Milano - anche Torino (3ª), Bologna (4ª), Roma (5ª), Firenze (7ª) e Napoli (10ª)».
«Alcuni territori vanno controcorrente – si legge nello studio – mentre quasi tutte le province segnano un calo generalizzato dei reati denunciati rispetto al periodo pre-Covid, sono una decina quelle da cui emergono segnali di allarme. Piacenza e Isernia, per esempio, nel 2021 hanno registrato entrambe un incremento della criminalità rispetto al 2019. A Piacenza e provincia i reati denunciati sono saliti dell’11,7%, attestandosi poco sotto le 10mila denunce. Tra i primati negativi della provincia emiliana spiccano quello per le rapine in casa e quello per gli omicidi stradali (2ª). Ma il territorio risulta essere tra i peggiori d’Italia anche per le violenze sessuali e le violenze sessuali su minori di 14 anni (11ª). Isernia, invece, che è a metà (49ª) della classifica generale dei reati denunciati in rapporto alla popolazione, nel 2021 ha registrato reati in crescita dell’8,8% sul 2019. Proprio come per Piacenza, sul conto della provincia molisana pesano gli omicidi stradali, ai quali si aggiungono le associazioni per deliquere e gli incendi (2ª)».
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