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Maltrattamenti in casa di riposo: arrestati il titolare della struttura e 4 sue collaboratrici

La comunità alloggio in provincia di Pavia è stata chiusa. Il presidente Fontana: «Provo rabbia e amarezza per quanto accaduto»

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

14 Ottobre 2022 - 10:08

Maltrattamenti in casa di riposo della provincia di Pavia: 5 persone ai domiciliari

Immagine di repertorio

Insulti, mortificazioni, urla, in un clima di subordinazione e umiliazione. I maltrattamenti avvenivano in modo sistematico e quotidiano. È quanto hanno documentato i carabinieri del Nas all'interno di una comunità alloggio sociale per anziani (C.a.s.a.) della provincia di Pavia. Questa mattina (venerdì), i militari dell'Arma hanno eseguito cinque ordinanze di custudia cautelare agli arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Pavia, nei confronti del titolare della struttura residenziale del Pavese e di quattro sue collaboratrici. Sono tutti accusati di maltrattamenti pluriaggravati. Nei loro confronti è stata inoltre disposta la misura interdittiva della sospensione temporanea dell'esercizio di attività professionali relative ai servizi assistenziali alla persona.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Giuliana Rizza della Procura di Pavia, hanno evidenziato «un totale disinteresse per l'alimentazione, la sicurezza alimentare, l'igiene, la vigilanza e le necessità mediche degli stessi alloggiati», fa sapere attraverso una nota il procuratore Fabio Napoleone. È inoltre emerso che diversi anziani ospitati nella comunità alloggio non erano autosufficienti, condizione richiesta per poter alloggiare in questa tipologia di struttura residenziale.

LE SEGNALAZIONI E L'INTERVENTO DI ATS PAVIA

Dopo le prime segnalazioni, che riferimento dei maltrattamenti all'interno della struttura, sono scattate le verifiche, iniziate nei mesi estivi. Questa mattina, insieme alle forze dell'ordine, è intervenuto in struttura anche il personale sanitario di Ats Pavia. Il direttore sanitario di Ats Pavia Stefano Boni, medici, infermieri e assistenti sociali stanno valutando le condizioni degli anziani, che torneranno in famiglia o in altre strutture sociosanitarie del territorio.

«Siamo in costante contatto con le famiglie dei 9 anziani che erano ospitati nella struttura e che stiamo attualmente ricollocando in altre Rsa e strutture sociosanitarie del territorio – assicura Lorella Cecconami, direttore generale di Ats Pavia Situazioni come questa confermano quanto l’attività di vigilanza ordinaria e straordinaria su tutte le strutture che ospitano soggetti più o meno autosufficienti, sia di fondamentale importanza, così come la preziosa e costante collaborazione con le forze dell’ordine».

LE REAZIONI

Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana (nella foto in alto): «Provo rabbia e amarezza per quanto accaduto – dichiara il governatore – Le nostre Ats effettuano costantemente controlli nelle strutture accreditate proprio per evitare che fatti di questo genere accadano o fare in modo che vengano fermati immediatamente. Grazie all’Ats di Pavia che ha inviato prontamente le segnalazioni alle autorità competenti, ha preso avvio l’indagine che ha portato all’intervento delle forze dell’ordine di questa mattina, a cui va il mio plauso. Confido che i responsabili di queste azioni orribili, inconcepibili per qualsiasi essere umano, figuriamoci per qualcuno che aveva promesso di amare e prendersi cura di queste persone fragili – conclude Fontana – siano puniti con le giuste condanne e banditi a vita da attività di assistenza di qualsiasi genere».

Alessandra Locatelli, assessore regionale a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità a Pari opportunità afferma: «Quanto è accaduto nel Pavese in una struttura per anziani è un fatto gravissimo. Il mio primo pensiero va alle vittime che hanno subìto i maltrattamenti e alle loro famiglie, ai quali esprimo la mia vicinanza e solidarietà e quella di regione Lombardia. In giornata sarà mia premura sentire personalmente i familiari degli ospiti della struttura che hanno subìto ingiurie, urla e mortificazioni in un ambiente che dovrebbe invece essere sereno e accogliente, in grado di garantire loro cura, protezione e relazioni ricche di affetto».

Qui sotto, il post dell'assessore Alessandra Locatelli pubblicato sulla sua pagina Facebook

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