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VIGEVANO
20 Ottobre 2022 - 12:36
L'imprenditore Vincenzo Scandurra, 75 anni
Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Così si è espressa il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Pavia, Luisella Perulli, nei confronti di Vincenzo Scandurra, 75 anni, l’imprenditore lomellino da oltre vent’anni residente a Montecarlo dove si occupa di commercializzazione di auto di lusso e d’epoca in tutta Europa e negli Stati Uniti. L’accusa a suo carico era quella di evasione fiscale e sottrazione del patrimonio alle garanzie dell’Erario. Nella sostanza Scandurra era accusato di aver sottratto diversi milioni di euro alla tassazione in Italia nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014. Il punto nodale dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, che a più riprese gli ha sequestrato immobili, di cui uno valutato 7 milioni di euro in Costa Azzurra e automobili per un valore di diverse decine di milioni, era che la residenza a Montecarlo fosse fittizia e che l’imprenditore di fatto fosse domiciliato in Italia. Con la sua sentenza il Gup di Pavia ha di fatto disatteso questa tesi sostenendo al contrario che la residenza dell’imprenditore nel Principato di Monaco fosse effettiva, fatto questo per il quale, argomenta il giudice «Scandurra non risulta evasore fiscale in quanto coloro che hanno ottenuto la residenza nel Principato di Monaco non sono soggetti all’imposta personale sul reddito in Italia».
Vincenzo Scandurra vive e lavora a Montecarlo da più di vent'anni
Per il giudice le prove raccolte non appaiono sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio e per questo ha dichiarato nei confronti dell’imprenditore il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. «Per gli stessi fatti - evidenziano gli avvocati di Scandurra, Baldassarre Lauria e Giovanni Paolo Noli - il nostro assistito è stato sottoposto ad un procedimento di confisca che è ancora in corso e che, alla luce della sentenza, ora passata in giudicato e dunque irrevocabile, perde la sua ragione d’essere. Il signor Scandurra - continuano i due legali - è stabilmente residente all’estero dove ha sempre pagato le imposte di spettanza; ogni pretesa italiana di doppia tassazione è dunque da ritenersi illegittima. Confidiamo perciò , alla luce di questa sentenza, di risolvere il procedimento di prevenzione, ancora in corso, e di restituire al signor Scandurra la dignità e la serenità che merita».
La sentenza, ora definitiva e dunque irrevocabile, è stata pronunciata dal Gup del Tribunale di Pavia
«Non starò a dire cosa ho passato in questi anni - si limita a evidenziare Scandurra - Mi sono sentito preso di mira ingiustamente: ho scelto di spostarmi nel Principato perché più funzionale ad una attività come la mia e dove, per inciso, ho sempre pagato il dovuto. Posso dire che questa vicenda mi ha letteralmente rovinato la vita. Dopo questo pronunciamento dovremo avviare le procedure per tornare in possesso di tutti i beni che in questi anni mi sono stati sequestrati. Il mio è un caso di specie, perché è chiaro che lo Stato italiano non può arrogarsi il diritto di pretendere il pagamento di tasse non dovute su una attività che è stata posta in essere totalmente all’estero».
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