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GAMBOLO'
02 Dicembre 2022 - 20:28
I carabinieri di Gambolò sul luogo dell'omicidio
I familiari di Thomas Achille Mastrandrea, il quarantaduenne di Nicorvo ucciso a fucilate lo scorso 5 giugno a Gambolò, si sono costituiti parte civile nel processo in Corte d’Assise nei confronti di Giovanni Vezzoli, 85 anni, l’uomo che ha premuto il grilletto, che si è aperto oggi a Pavia. L’omicidio era maturato al culmine di una discussione che aveva avuto come oggetto la madre della vittima, Graziella Maria Casnici, 59 anni, da diverso tempo bandate della figlia dell’omicida che viveva con il padre in via Cascina Nuova Litta a Gambolò. Mastrandrea pretendeva che Vezzoli rispettasse le promesse fatte alla madre e regolarizzasse la sua posizione lavorativa.
I carabinieri ed i soccorritori a Gambolò
Vezzoli, che è detenuto in carcere a Pavia, deve rispondere del reato di omicidio volontario aggravato da futili motivi. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri e sulla scorta degli accertamenti irripetibili del Ris di Parma, dopo la discussione la vittima si è allontanata dalla cucina, dove era avvenuta, per preparare la valigia alla madre e portarla via. Era stato allora che l’anziano aveva imbracciato il suo fucile Beretta calibro 12 aveva sparato all’addome del quarantaduenne che era morto di lì a poco. A costituirsi parte civile sono state la moglie della vittima Giusy, il figlio e la figlia e la madre. I legali di Vezzoli hanno chiesto invece una perizia psico-geriatrica sul loro assistito sulla quale il collegio non si è ancora espresso. La prossima udienza è stata fissata per il 23 dicembre per l’escussione dei testi dell’accusa. Già fissate anche le due successive, il 17 febbraio ed il 7 aprile.
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