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È stata organizzata per domenica 18 alle ore 19
10 Dicembre 2022 - 16:26
Piazza Cagnoni a Mortara
«L’uccisione di Anis Asnawi, tunisino di 31 anni, dopo un pestaggio, non ci ha lasciato indifferenti» esordiscono gli organizzatori di una fiaccolata-presidio che dovrà tenersi domenica prossima 18 dicembre in piazza Cagnoni, a Mortara, alle 19. La piazza è stata scelta perché è attraversata da via Beldiporto, la strada dove Asnawi è stato trovato in fin di vita alle 5 di mattino del 22 novembre. L’uomo sarebbe poi morto il 24 al Policlinico San Matteo senza aver mai ripreso conoscenza. I tre autori del pestaggio sono stati individuati e arrestati dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Via Beldiporto, dove è stato trovato agonizzante Anis Asnawi
L’iniziativa di una manifestazione per sottolineare la gravità di fatti mai accaduti a Mortara è partita da alcuni cittadini: Paola Amedea Savini, Antonella Nipoti, Massimiliano Trecate e Adriano Arlenghi. Alcuni non hanno mai fatto politica, altri come Paola Savini e Adriano Arlenghi si, ma in schieramenti che vanno dalla destra alla sinistra, a sottolineare che l’organizzazione dell’evento non è targata politicamente. «Ci sembra che la città debba sottolineare questo momento delicato che sta attraversando - commenta la Savini – noi ci rivolgiamo ai cittadini, ma ci faremo carico di sensibilizzare e invitare anche l’amministrazione».
Questo il messaggio che lanciano gli organizzatori alla città: «Da un po’ di anni a Mortara vediamo crescere episodi di piccola e grande criminalità, aumentare le dipendenze da sostanze e gioco d’azzardo, incendi dolosi, vandalismi. Tutto questo crea insicurezza e paura. Temiamo che la lunga mano delle organizzazioni mafiose possa estendersi anche da noi. La città, con le sue piazze e le sue strade deve essere luogo di incontro, socialità e coesione sociale. Ogni atto che crea insicurezza e paura costringe le persone a rimanere in casa, aumenta la solitudine e l’esclusione sociale ampliando le paure che gli anni del Covid hanno lasciato dentro di noi».
«La sicurezza è un bene comune - dicono - essenziale allo sviluppo anche di questa terra, l’insicurezza mina l’accesso ad altri beni comuni, quali l’educazione, la giustizia, la sanità, la qualità dell’ambiente. La criminalità minaccia la qualità della vita degli abitanti, è traumatizzante per le vittime e indebolisce la vitalità civica. Per ridurre la criminalità, la violenza e l’insicurezza, spesso l’azione repressiva dei servizi di polizia, pur necessaria, non basta. La nostra Costituzione dice che i cittadini possono avere un ruolo attivo nella cura di beni comuni come la salute, l’istruzione, l’informazione. Certo il mantenimento dell’ordine pubblico è compito delle istituzioni, ma la sicurezza è un bene di cui tutti i cittadini, individualmente e collettivamente, dovrebbero sentirsi responsabili».
«Per questo chiediamo che il tema venga preso in considerazione da tutti coloro che, ognuno nel proprio campo di competenza, può agire in positivo. E dunque le forze dell’ordine, la scuola, il volontariato. Nel presidio ci sarà anche un momento di preghiera per Anis, che vorremmo partecipato da tutti indipendentemente dal credo religioso. Sarà tenuto da Don Felice Locatelli».
Gli organizzatori invitano la cittadinanza a intervenire portando una candela, una fiaccola, e soprattutto «il desiderio intimo e forte di mantenere vivo in tutti noi la necessità di una città bella da vivere e da abitare».
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