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sicurezza
09 Gennaio 2023 - 17:53
Da sinistra: il sindaco Ceffa, il Comandante Calcaterra, l'assessore Scardillo, il vicecommissario Lovati (foto di Jose Lattari)
Finora sono sei le persone denunciate per aver cercato di ottenere in maniera illecita la residenza nel comune di Vigevano. I controlli predisposti dalla polizia locale sono ripresi a pieno ritmo dopo lo stop forzato a causa della pandemia, e sono già diverse le situazioni di irregolarità emerse in città. Al punto che alcuni mesi fa si era deciso di costituire all'interno del Comando un'unità dedicata – coordinata dal vicecommissario Alberto Lovati – alle verifiche delle pratiche legate alla residenza (le domande a Vigevano sono in media tremila ogni anno).
«Durante il Covid – ha spiegato lunedì mattina in conferenza stampa l'assessore alla polizia locale Nicola Scardillo – non era possibile effettuare certe verifiche all'interno delle case. Qualcuno, evidentemente, se ne è approfittato, ma adesso abbiamo ripreso con verifiche a tappeto. Pensavamo ci fossero pochi casi, invece abbiamo rilevato molte irregolarità, e per questo l'attenzione rimarrà alta».
L'INCROCIO DEI DATI
Per rendere più agili le procedure, il Comandante della polizia locale Giuseppe Calcaterra ha aggiornato l'iter, prevedendo alcune modifiche al database in uso; il nuovo sistema ha così consentito di incrociare più facilmente i dati tra gli uffici comunali, in particolare con l'Anagrafe, facendo emergere diverse anomalie e discrepanze.
Alla richiesta di residenza, infatti, è collegato anche l'attestato di idoneità di alloggio (che include il certificato di abitabilità, la certificazione che gli impianti siano a norma, ecc.). Comparando le varie istanze, il personale del Comando ha scoperto che in alcuni casi venivano presentate richieste di residenze multiple all'interno di uno stesso alloggio. E sono inoltre spuntati certificati professionali falsi, e contratti d'affitto falsificati.
CONTRATTI DI AFFITTO CON FIRME FALSE
Tra i casi esaminati, c'è quello di un cittadino egiziano di 57 anni, residente a Milano, che aveva aveva presentato una richiesta di residenza a Vigevano allegando il contratto d'affitto – poi risultato con firme false – di un appartamento di proprietà e in uso esclusivo a una signora di 88 anni affetta da demenza senile, che non è quindi in grado di firmare alcun documento.
I primi cinque controlli conclusi hanno portato a sei denunce – cinque extracomunitari e un italiano – per il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Ma sono ancora in fase di accertamento una decina di pratiche, e altre persone potrebbero presto essere deferite all'autorità giudiziaria.
IL SOSPETTO DI UNA "REGIA COMUNE"
«Questi controlli – ha spiegato il sindaco Andrea Ceffa – rappresentano un lavoro fondamentale sia sotto il profilo della sicurezza e del controllo del territorio. Sia per quanto riguarda gli aspetti legati ai tributi, alla richiesta di sussidi, o di reddito di cittadinanza (nessuno dei denunciati è beneficiario del reddito, ndr), che dipendono dalla residenza. Si tratta di verifiche complesse, che richiedono un impegno importante anche in termini di tempo. Le situazioni di illegalità rilevate fino ad oggi sembrano essere indipendenti tra loro. Ma non escludiamo che possa emergere in futuro la presenza di una "regia comune",con l'obiettivo di fare business. Allo stato attuale delle indagini, però, è solo un sospetto».
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