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i controlli antibracconaggio dei carabinieri forestali
13 Gennaio 2023 - 11:14
I controlli antibracconaggio dei carabinieri forestali di Milano
Stava trasportando in un furgone 124 esemplari vivi di avifauna autoctona, probabilmente di origine selvatica, tutti privi dell'anello metallico che serve a identificarli. L'uomo è stato fermato nel mese di dicembre a Trezzano sul Naviglio (Milano) nel corso di un controllo notturno anti-bracconaggio predisposto dai carabinieri forestali di Milano, dai colleghi della Stazione di Magenta e dal Nucleo Cites di Milano.
Sono stati recuperati in tutto 142 passeriformi: 104 cardellini, 25 verzellini e 6 fanelli – specie protette e tutelate anche dalla Convenzione di Berna – e 7 verdoni. Gli esemplari sequestrati sono stati affidati in custodia al Centro recupero animali selvatici di Vanzago; una volta curati, verranno reintrodotti in natura. Nel corso della perquisizione a casa dell'uomo, i militari hanno trovato e sequestrato diversa strumentazione utilizzata per catturare illegalmente gli uccelli: 14 reti da uccellagione, 14 tagliole, 28 archetti e 2 richiami elettroacustici. L'uomo è stato denunciato per i reati di furto aggravato (furto venatorio) e detenzione illecita di specie tutelate dalle leggi nazionali.
«Si tratta del terzo intervento di contrasto alla cattura illegale di avifauna operato nel corso della passata stagione venatoria nell’area metropolitana di Milano – spiegano i carabinieri forestali – Nel mese di luglio erano già stati sequestrati 41 passeriformi e 10 gabbie di cattura durante una triplice perquisizione effettuata a carico di tre persone, residenti nei comuni di Magnago (Mi), Legnano (Mi) e Vanzaghello (Mi). Nel mese di ottobre un’altra persona, residente a Nerviano (Mi), era stata denunciata per furto venatorio e gli erano stati sequestrati 41 passeriformi oltre a 4 reti da uccellagione, unitamente a 22 testuggini di terra detenute illegalmente. Purtroppo, anche nell’area metropolitana di Milano esiste una fortissima incidenza di reati contro la fauna nazionale. I passeriformi canori, sul mercato nero, hanno un alto valore, possono arrivare a costare anche alcune centinaia di euro. Per questa ragione il prelievo illegale è ancora assai diffuso su tutto il territorio nazionale».
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