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Sciopero di treni, bus e metro venerdì 17 febbraio

Le fasce di garanzia per i viaggiatori

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

16 Febbraio 2023 - 10:11

Sciopero di treni, bus e metro venerdì 17 febbraio

(foto di repertorio)

Sarà un venerdì complicato per chi pensa di mettersi in viaggio utilizzando i mezzi pubblici. Per la giornata di domani (venerdì 17 febbraio) è stato infatti proclamato uno sciopero nazionale dei lavoratori del trasporto pubblico locale, indetto della sigle sindacali Usb lavoro privato e Al Cobas.

TRENI
Per quanto riguarda il servizio ferroviario, venerdì circoleranno treni garantiti negli orari 6-9 e 18-21.Trenord fa sapere che ci potranno essere «cancellazioni e variazioni su alcune linee. L’agitazione non coinvolge il personale di Trenord – si precisa con una nota – Potranno essere interessati i treni che circolano su rete Ferrovienord, cioè le linee regionali e suburbane che raggiungono Milano Bovisa e Milano Cadorna – da e per Saronno (S3), Seveso/Camnago (S4), Canzo/Asso, Novara Nord, Como Lago, Varese/Laveno – e la Brescia-Iseo-Edolo. Lo sciopero potrà causare variazioni anche sul servizio delle linee “miste” che transitano su entrambe le reti, Ferrovienord e Rfi, cioè i collegamenti S1 Saronno-Milano-Lodi, S2 Mariano Comense-Milano Rogoredo, S9 Saronno-Seregno-Albairate, S13 Milano Bovisa-Pavia».

AUTOBUS
Diversa la situazione degli autobus: Autoguidovie ha fatto sapere che non saranno garantite tutte le corse in partenza dalle 8,30 alle 14,59, e dalle 18 a fine servizio. Garantite, invece, le corse in partenza dai capolinea da inizio servizio alle ore 08,29 e dalle 15 alle 17,59.

TRAM E METRO

A Milano potrebbero essere a rischio le corse in metro, tram e autobus di Atm, la società che gestisce il trasporto pubblico: «Lo sciopero potrebbe interessare le linee Atm – fa sapere l’azienda – dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio».

I MOTIVI DELLO SCIOPERO

Tra le motivazioni dello sciopero, ci sono: «la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e energia, congelamento e calmiere dei prezzi di beni primari e combustibili; il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti; la necessità di modificare il criterio che vede bruciare soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato; la sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro; il salario minimo a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato».

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