Cerca

Oggi, giovedì

La ex moglie di Bertè conferma le accuse al marito sul rogo dell’azienda

Udienza fondamentale presso il Tribunale di Pavia per dipanare la matassa delle responsabilità sull’incendio che devastò Mortara e Lomellina per quindici giorni, dal 6 settembre del 2017

Bruno Romani

Email:

bruno.romani@ievve.com

23 Febbraio 2023 - 23:36

La ex moglie di Bertè conferma le accuse al marito sul rogo dell’azienda

I vigili del fuoco al lavoro nel rogo Bertè

La ex moglie di Vincenzo Bertè, Sabrina Zambelli, 51 anni, di Castello d’Agogna ha testimoniato oggi in Tribunale a Pavia sulla vicenda dell’incendio che - secondo la sua versione dei fatti - venne appiccato volontariamente il 6 settembre del 2017. Il rogo durò una quindicina di giorni con diverse squadre dei vigili del fuoco che si alternarono allo spegnimento. Bruciarono rifiuti anche pericolosi e si sprigionò diossina, per fortuna in concentrazioni che non vennero considerate pericolose. Il sindaco di Mortara fu costretto a emettere un’ordinanza di pericolo, consigliando alla cittadinanza di tenere le finestre chiuse.

Il sito dell'azienda Eredi Bertè quando il rogo era stato messo sotto controllo

Oggi nel procedimento penale a carico di Vincenzo Bertè, 55 anni, ex amministratore della Eredi Bertè, ora fallita, la moglie ha confermato in una testimonianza di almeno quattro ore tutte le accuse. Fu lei a spedire un memoriale agli inquirenti dopo il secondo rogo, quello dell’anno successivo avvenuto l’11 settembre del 2018. Già nell’ottobre del 2021 la Zambelli aveva dichiarato quel che ha confermato in udienza. Sarebbe stato Vincenzo Bertè a pensare e organizzare il rogo a causa dei debiti che aveva accumulato l’attività imprenditoriale legata alla raccolta dei rifiuti nel sito di via Fermi a Mortara. Il 7 ottobre del 2021 sulla base delle sue testimonianze e in virtù delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri forestali furono arrestati Vincenzo Bertè, e Carlo Andrea Biani, entrambi con responsabilità nella gestione dell’impianto. A Vincenzo Ascrizzi, 38 anni, coinvolto in maniera minore furono prescritti i domiciliari. Il processo che ha avuto oggi un’udienza chiave è legato al primo filone di indagine, che vede imputato Bertè per incendio colposo. Erano state accumulate 17mila tonnellate di rifiuti, ben oltre il limite consentito. Oggi, però, le accuse della Zambelli sono state circostanziate. L’ex marito non avrebbe avuto solo delle colpe, ma anche una responsabilità diretta nell’appiccare il rogo.  

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400