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La storia
26 Febbraio 2023 - 17:25
È stato vigile del fuoco per oltre quarant'anni: per questo motivo il turno di ieri nell'amato comando di Vigevano lo ha affrontato con le lacrime agli occhi. Tutti i colleghi, una vera e propria famiglia, salutano Valter Fabbrica. Dal 1° marzo si gode la meritata pensione, dopo una carriera che lo ha portato (dal 2018) ad essere capo reparto con mansione di capo distaccamento, il grado massimo raggiungibile.
Il comando dei vigili del fuoco di Vigevano si trova in via Trieste
Classe 1963, milanese di origine, Fabbrica racconta di essersi avvicinato al mondo dei pompieri durante il servizio militare, a vent'anni. "Capisci come sia semplice innamorarsi di questo mestiere: la leva non più obbligatoria toglie ai vigili del fuoco un importante bacino". Ha deciso di rimanere nel distaccamento di Milano e di affrontare il concorso per il Corpo nazionale. Al distaccamento di Vigevano è approdato una prima volta nel 1997, per poi tornare in pianta stabile nel 2005 e salire man mano di grado. Continuerà ad abitare qui in zona, a Castello d'Agogna, e si godrà la moglie e i due figli. "Per la "famiglia" dei vigili del fuoco, in questi quattro decenni - ammette - ho sacrificato leggermente la famiglia effettiva, che comunque ha sempre compreso che la mia era una missione anima e corpo. Ora potrò finalmente rimediare stando vicino ai miei cari". A 60 anni il Ministero dell'Interno ti manda in pensione, punto e basta: l'unico modo per continuare è agire da volontario per un altro paio d'anni. "Siccome sapevo bene che sopra i 60 non avrei potuto continuare - spiega - non mi sono mai posto il problema di cosa avrei fatto dopo. Non farò il volontario: ammetto che fisicamente sono un po' stanco. La sorpresa dei colleghi mi ha fatto davvero piacere, quella per salutarmi nel mio ultimo giorno: temevo il gavettone...". Ma non c'è stato. Era assente il collega più giocherellone della brigata.
Valter Fabbrica è nato nel 1963 a Milano
Intanto scorrono i ricordi: il primo salvataggio in assoluto fu di un bambino che era rimasto chiuso dentro la sua stanza. Fabbrica ha semplicemente aperto la porta, il piccolo lo ha ringraziato regalandogli un pupazzo a forma di Jolly che il vigile del fuoco conserva ancora. "Certo, ci sono stati gli incidenti, le tragedie varie - afferma - ma i ricordi più brutti o comunque intensi rimarranno sempre gli episodi che coinvolgono i bambini. Per questo il dono di quel ragazzino, che ora sarà adulto, mi ha dato una motivazione fortissima. Chissà se lui si ricorda ancora". E poi le missioni sul campo, quelle dei drammi nazionali: l'alluvione a La Spezia, i terremoti in Emilia, Lazio, Abruzzo. Chi li ha vissuti si è reso conto di quanto bene facciano i vigili del fuoco alla popolazione, nessuno escluso.
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