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La lite scoppiata giovedì sera

Uccisione di Christian Ikogwe: lunedì l’udienza di convalida

In stato di fermo Antonio Canale, 46 anni. Ieri l'interrogatorio in caserma a Vigevano

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

04 Marzo 2023 - 18:28

Omicidio Mortara: lunedì l’udienza di convalida

I Sigilli all'appartamento della Cascina Montericco (foto di Jose Lattari)

Si terrà nella giornata di lunedì l’udienza di convalida del fermo di Antonio Canale. L'uomo – 46 anni, con precedenti– ora si trova in carcere a Pavia, perché sospettato di aver ferito a morte giovedì sera Christian Ikogwe – operaio nigeriano di 25 anni, incensurato – nel corso di una violente lite avvenuta alla cascina Montericco di Mortara, sulla strada provinciale 57 in direzione Olevano.

La vittima sarebbe stata raggiunta da almeno tre colpi tra l’addome e il torace, che gli hanno provocato delle ferite lacero contuse. Dopo lo scontro il 25enne, insieme al fratello di 31 anni, si era allontanato in bici, percorrendo circa un chilometro prima di accasciarsi a terra, all’altezza del distributore del gas. Portato d’urgenza al policlinico San Matteo di Pavia, Christian Ikogwe è deceduto alcune ore dopo, intorno all’una di notte, in ospedale.

Christian Ikogwe, nigeriano di 25 anni, è deceduto nella notte tra giovedì e venerdì al policlinico San Matteo di Pavia


Secondo la ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine, la lite avrebbe inizialmente coinvolto i due fratelli nigeriani – entrambi in affitto in un alloggio della cascina –, che protestavano con la madre 67enne di Canale, proprietaria dell’immobile, pare per la mancanza di luce e gas. La donna ha riferito ai carabinieri, intervenuti alla cascina intorno alle 21,45 di giovedì, di essere stata aggredita verbalmente e poi anche fisicamente dai due fratelli, e di aver per questo chiesto aiuto. Antonio Canale, che abita in una casa a fianco, è intervenuto appena ha sentito le grida della madre. Poco dopo ci sarebbe stata la colluttazione, e poi i colpi contro Christian Ikogwe, ferito utilizzando un’arma da taglio, anche se al momento non è chiaro se sia stato utilizzato un coltello o altro.


Venerdì mattina, nel corso del sopralluogo presso la cascina per i rilievi tecnici, Antonio Canale avrebbe consegnato volontariamente alcuni oggetti ai carabinieri. Tra il materiale sequestrato risulterebbero esserci alcuni oggetti atti a offendere – tra questi potrebbe esserci l’arma utilizzata per ferire il 25enne – e il cellulare del 46enne. Ieri l’interrogatorio in caserma davanti al pubblico ministero è terminato intorno alle 22; Canale ha scelto di non avvalersi della facoltà di non rispondere.

Ieri il sopralluogo dei carabinieri alla presenza di Antonio Canale, del suo avvocato, e del sostituto procuratore Paolo Mazza


Secondo l’avvocato di Antonio Canale, Francesca Quarto, ci sono ancora diversi aspetti da chiarire. «Per il momento – spiega Quarto – voglio mantenere il massimo riserbo. È una vicenda molto complessa. Posso dire che la prima persona mortificata per quanto successo è il mio assistito, che da un anno era in affidamento in prova, e tra tre mesi avrebbe finito di scontare la pena. Pena che è legata a vicende di tutt’altro tipo. Non si sarebbe mai voluto mettere in una situazione del genere». Secondo la difesa, Canale sarebbe intervenuto per difendere la madre da una situazione ritenuta di pericolo. Anche sui motivi all’origine del litigio, l’avvocato della difesa pone dei dubbi: «Non mi risulta si tratti di una lite per delle bollette».

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