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Il blitz nella notte

Maxi sequestro di 1.250 chili di hashish effettuato dai carabinieri per un valore di 11 milioni di euro. Erano occultati in un Tir tra patate e cipolle

L'operazione è stata effettuata a Redavalle dalla Compagnia di Stradella. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Paolo Mazza

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

17 Marzo 2023 - 11:43

Maxi sequestro di 1.250 chili di hashish effettuato dai carabinieri per un valore di 11 milioni di euro. Erano occultati in un Tir tra patate e cipolle

La droga sequestrata

I carabinieri della Compagnia di Stradella e dello stesso nucleo radiomobile, con un blitz effettuato in un capannone industriale nella notte del 16 marzo alle 3,30 hanno bloccato un autoarticolato con a bordo 1.250 chili di hashish nascosti tra patate e cipolle. Sono stati arrestati in flagranza tre uomini di origine marocchina, due di questi, M.A. 34enne e A.A. 31enne in Italia senza fissa dimora. Il primo è domiciliato a Voghera, celibe, disoccupato, pregiudicato. Il secondo domiciliato a Tarragona (Spagna), celibe, autotrasportatore, incensurato. Un terzo soggetto, J.G. 24Enne ha origine marocchina ma nazionalità italiana. Risiede a Montebello della Battaglia. È celibe, artigiano e incensurato. Sono ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti. Ora sono in carcere a Pavia. L'operazione è stata coordinata dal sostituto procuratore Paolo Mazza.

L'intervento dei carabinieri

L'attività investigativa era già partita alla fine del 2022 quando era stato individuato M.A. per essere coinvolto in un traffico illecito di sostanze stupefacenti. E veniva già da allora coadiuvato da J.G. come assiduo collaboratore. I successivi controlli hanno portato i carabinieri a Rea in un'abitazione vuota presa in locazione dove venivano trovati (in sua assenza) 125 chili di hashish. A quel punto M.A. ha dovuto abbandonare il ripostiglio e ha affittato il capannone industriale a Redavalle.

Sono iniziati allora pedinamenti e controlli serrati. Gli spacciatori poi arrestati vendevano la sostanza stupefacente in numerose province del Nord Italia (tra cui Piacenza, Bologna, Monza Brianza, Vicenza, Verona ed Alessandria). Gli scambi non erano mai di modica quantità, ma sempre di decine di chili per volta, movimentando decine di migliaia di euro a settimana. Per effettuare gli spostamenti e le consegne, gli arrestati utilizzavano numerose autovetture prese a noleggio di volta in volta e cambiate con altissima frequenza o intestate a prestanome. I militari nel frattempo monitoravano il capannone con un sofisticato impianto di videosorveglianza. Alle 3,30 della notte un grosso autoarticolato DAF (con trattore e motrice) giungeva presso il capannone, con un autista che poi è stato riconosciuto in A.A. I tre, entrati all’interno, chiudevano la porta d’ingresso. I carabinieri, dopo avere circondato la zona facevano irruzione sorprendendo i tre cittadini marocchini a caricare lo stupefacente su tre auto. Una T-Roc, una Mini Cooper e una Fiat Fiorino, anche queste sequestrate. Venivano, inoltre, rinvenuti 80 mila euro in contanti nella disponibilità di M.A. e poi effettuate delle perquisizioni nelle abitazioni degli indagati. Dove sono stati trovati presso l'abitazione di M.A. altri 50 mila euro in contanti, oltre a 1,4 chili di cocaina pura e altri 20 chili circa di hashish. Il valore di vendita al dettaglio della somma dei chili di hashish (1.395) è stata stimata in circa 11 milioni. La cocaina, se venduta, avrebbe avuto un valore di 300 mila euro.

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