Omicidio di via Piave, la sorella dell'omicida aggredita con un televisore prima del pestaggio mortale

E’ intervenuto in aiuto della sorella che il fidanzato, per futili motivi, aveva aggredito colpendola con un televisore alla testa. Si trova recluso nel carcere pavese di Torre del Gallo Mario Arteaga Rodriguez, 35 anni, peruviano irregolare, indagato per l’omicidio di Angel Albaredo Mejla, 28 anni, fidanzato della sorella, massacrato a mani nude giovedì sera nell’abitazione della famiglia in via Piave 17 che si trova in una zona a ridosso del centro storico cittadino. L’uomo è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Vigevano dopo una ricerca che è durata cinque ore: era nello scantinato dell’abitazione di un connazionale al quale aveva chiesto aiuto.

L'abitazione di via Piave dove è avvenuto l'omicidio (foto José Lattari)

Secondo la ricostruzione operata dagli investigatori, Rodriguez sarebbe intervenuto per difendere la sorella che il fidanzato aveva aggredito. Tra i due uomini, pare su di giri per l’eccessivo consumo di alcol e che già avevano avuto degli scontri in passato, è scaturito un violento diverbio presto degenerato in uno scontro fisico. In quella circostanza Rodriguez ha massacrato a mani nude il rivale e poi è fuggito. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto l’uomo era già deceduto. A quel punto è partita l’indagine che ha potuto contare sui riscontri delle analisi della Scientifica e su quanto riferito da alcuni testimoni, tutti elementi che hanno messo sulla pista giusta gli uomini del vice-questore Rossana Bozzi, che dirige il commissariato di viale Libertà, che nell’arco di poche ore lo hanno individuato e sottoposto a fermo. «Siamo addolorati per la perdita di un ragazzo giovane ed altruista – commentano i familiari della vittima – e speriamo che sia fatta giustizia. Perché non si può morire così». Quello di via Piave è almeno il quarto omicidio maturato in pochi mesi in ambito familiare o tra conoscenti.