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l'operazione
03 Maggio 2023 - 14:37
Lo vendevano come pellet di qualità, dichiarando che era stato realizzato con pregiato legno di conifere, ma in realtà non è stato possibile risalire all'origine del combustibile. Sui sacchetti erano inoltre riportati marchi noti, che sono poi risultati contraffatti. A scoprire la frode sono stati i militari della Guardia di finanza di Pavia, in collaborazione con il personale del Nucleo speciale beni e servizi di Roma. Il pellet veniva compattato e confezionato in un laboratorio che si trova a Borgo San Siro. Qui le Fiamme gialle hanno sequestrato 25 tonnellate di pellet già confezionato in sacchetti, pronti per essere venduti. Due imprenditori italiani sono stati denunciati per i reati di violazione dei diritti di privativa industriale, frode in commercio e omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Durante il sopralluogo la Guardia di finanza ha rilevato che la linea produttiva risultava priva delle più basilari misure di sicurezza, come l’assenza di misure protettive lungo le rotative; l’impianto elettrico è inoltre risultato privo del certificato di conformità.
«Tutti i sacchetti rinvenuti nel laboratorio – fa sapere la Procura di Pavia, che ha coordinato le indagini – e posti alla vendita riportavano un noto marchio registrato, ma la società non era in possesso delle dovute autorizzazioni e licenze per il suo utilizzo. Per di più il pellet veniva venduto come legno pregiato di conifera, ma dall’analisi delle schede tecniche e delle fatture di acquisto rinvenute in azienda non è stato possibile accertare né la provenienza della biomassa, né tantomeno la specifica tipologia».
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