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Il lutto

Emma, ragazzina di 16 anni scomparsa a Mortara per una grave malattia. Il cordoglio della città e dei compagni di liceo

Ha lottato assieme alla sua famiglia fino all'ultimo. «Ci hai dato una lezione di vita, accontentandoti sempre di quello che la vita piano piano ti lasciava...»

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

25 Maggio 2023 - 17:21

Emma, una ragazzina di 16 anni scomparsa a Mortara per una malattia incurabile. Il cordoglio della città e dei compagni di liceo. Il ricordo dell'istituto

La chiesa dei frati

Le parole che la famiglia lascia scritte sul manifesto funebre sono: «Ci hai dato una lezione di vita, accontentandoti sempre di quello che la vita piano piano ti lasciava...». È la drammatica storia di Emma Scandalitta, studentessa di 16 anni afflitta da una malattia che non le ha lasciato scampo. Commozione, dolore, angoscia per una vita spezzata. La piange la sua famiglia, molto conosciuta a Mortara, la mamma Clara con il padre Paolo Scandalitta, il fratello Davide, i nonni e gli zii. Ma è tutta la città di Mortara che oggi si stringe attorno alla scomparsa. Le esequie saranno celebrate nella chiesa dei Frati (Santuario di Sant'Antonio) sabato alle 9,30. Una nota dell'istituto Omodeo è stata appesa oggi nella bacheca scolastica e inviata alla famiglia: «L’Istituto Angelo Omodeo, il personale scolastico e gli studenti si uniscono al dolore della famiglia Scandalitta per la scomparsa della carissima Emma, a cui rivolgiamo il nostro pensiero commosso. Il tuo banco vuoto lascia in noi un vuoto incolmabile e ci pone di fronte alla ricerca di un senso che non riusciamo a cogliere. Eppure sei proprio tu a venirci in aiuto, Emma, ogni volta che ricordiamo il tuo carattere e il tuo atteggiamento verso la malattia che non ti ha dato tregua. Ci hai mostrato un temperamento vivace e uno spirito combattivo, che ti hanno spinto a lottare con tenacia fino all’ultimo. Nonostante la sofferenza, hai sempre saputo regalare un sorriso a chi ti stava accanto, nella tua casa e tra i banchi di scuola. È qui che desideravi tornare non appena possibile, riuscendo a strappare un consenso poco convinto ai tuoi medici. Ci hai fatto capire quale privilegio sia poter stare insieme e godere delle piccole cose a cui diamo così poco valore. La tua capacità di apprezzare ogni istante della vita che ti rimaneva è stata per tutti noi una grande lezione e un esempio da seguire, di cui ti saremo sempre grati»

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