Cassolnovo, lacrime e palloncini per l’ultimo saluto a Clarissa

Sono stati celebrati oggi pomeriggio (sabato), nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, a Cassolnovo, i funerali di Clarissa Spadaro, la bambina di 5 anni deceduta in un incidente stradale lunedì, in via Mentana a Vigevano. La chiesa era gremita, con molte persone rimaste sul sagrato. Al termine della funzione sono stati fatti volare in aria dei palloncini bianchi e rosa, tra gli applausi dei presenti. A Cassolnovo – dove il sindaco Luigi Parolo ha proclamato una giornata di lutto cittadino – molti negozi avevano le serrande abbassate, con fiocchi e messaggi di vicinanza alla famiglia.

Il parroco di Cassolnovo, don Cesare Silva, ha celebrato alla presenza del parroco di Cerano – Comune di origine della famiglia –, don Egidio Borella. «Il nostro cuore può soltanto farci riflettere su tre parole. La prima parola è silenzio – ha detto don Cesare durante la funzione – Di fronte a queste tragedie l’unica parola è silenzio. Silenzio che è vicinanza alla mamma e al papà. Una vicinanza silenziosa, spirituale, morale. In tanti hanno detto in questi giorni: “Don, dica che noi ci siamo”. Non è un silenzio vuoto, ma dettato dalla preghiera. Preghiera è la seconda parola che ci sentiamo di dire oggi. Non c’è altro da fare che pregare (…) Pregare anche quando non ci vengono le parole. Pregare non è sempre facile, soprattutto in questi momenti. È una preghiera che è speranza. La terza parola è proprio speranza. Come si fa a parlare di speranza in questo momento? Se ne può parlare come hanno fatto i genitori nel manifesto. “La piccola Clarissa è salita in cielo”. Questa è la speranza. Per noi credenti la speranza è questo, che c’è un disegno di Dio che noi non comprendiamo minimamente (…) La speranza è provare a trovare consolazione, quando c’è soltanto la disperazione. Ma, attraverso il silenzio, la preghiera, trovare speranza».