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La petizione dei residenti
11 Giugno 2023 - 10:07
Un centinaio di firme contro la "malamovida". Domani (lunedì, alle ore 10) in municipio i residenti di via Roncalli e via del Popolo si recheranno in municipio per far protocollare il loro esposto. Situazione nota: i ragazzi che nella bella stagione rimangono fino a tardissimo sulla pubblica via, dirimpetta ai locali del centro della città, non sono esattamente silenziosi. Chi vive lì, è esasperato.
Ecco il testo integrale della petizione.
I sottoscritti cittadini, residenti nell’area del centro storico di Vigevano ricompresa tra via del Popolo, via Roncalli e via Cavallotti, con codesto esposto denunziano formalmente le reiterate, continuate ed intollerabili violazioni richiamate in oggetto e chiedono l’adozione urgente di misure atte alla cessazione delle emissioni sonore prodotte durante le ore notturne, provenienti dalle strade su cui affacciano le loro abitazioni, originate dal fenomeno della c.d. movida -e/o alla riconduzione delle medesime emissioni entro i limiti della normale tollerabilità- nonché dell’adozione di qualsivoglia misura finalizzata a sanzionare le condotte moleste e lesive del decoro e del più elementare sentimento collettivo di costumatezza e pudore.
Più segnatamente si attenziona una situazione inveterata -che interessa peraltro una zona cittadina densamente abitata- di molestie di natura antropica (in particolare musica ad altissimo volume, schiamazzi notturni e comportamenti ascrivibili all’indecenza ex. deiezioni sul suolo pubblico o privato) originate in via diretta o indiretta dai 4 locali che svolgono attività di somministrazione di cibo e bevande nelle ore serali e notturne, collocati nel raggio di 20 metri nell’angusta Via del Popolo, che sta cagionando grave pregiudizio agli abitanti e minandone il senso di sicurezza pubblica, nella duplice accezione di incolumità della persona e di tutela della proprietà privata, e di sicurezza urbana.
Preme puntualizzare che le circostanze indicate si perpetuano da anni ma hanno trasceso in coincidenza dell’estensione dell’orario di apertura di uno dei locali citati e dell’apertura di un quarto esercizio commerciale collocato in posizione speculare agli altri due pub, con il conseguente richiamo di migliaia di avventori che si assembrano, occupandolo, sul suolo pubblico e privato in ragione della carenza di spazi interni che li induce a consumare anche bivaccando nei cortili privati, con conseguenze facilmente deducibili che perdurano, nel fine settimana, sino alle ore 4 antimeridiane.
Per correttezza e completezza di codesta segnalazione si riportano solo taluni fatti divenuti drammaticamente ordinari negli ultimi mesi: Ogni fine settimana nell’area indicata si assiepano folle di avventori, spesso in condizioni alterate per l’assunzione smodata di alcol o altre sostanze psicotrope, che dalle prime ore serali e sino alle prime luci dell’alba producono schiamazzi, urla e rumori di varia natura che, per durata, intensità, modalità e per le circostanze di tempo e luogo, impediscono letteralmente ogni attività domestica ed inibiscono il sonno ed il riposo; a siffatto inquinamento acustico si aggiunge quello prodotto dagli esercizi commerciali che diffondono musica -anche avvalendosi di strumenti di amplificazione del suono collocati nei dehors- ad intensità certamente superiore alla soglia di tollerabilità fissata dalla normativa vigente. La condizione fisico-psichica alterata dalle sostanze ingenera in molti atteggiamenti riprovevoli, offensivi e pregiudizievoli non solo per il disvalore dell’atto in sé ma anche per le inevitabili ripercussioni di carattere sanitario e di senso di insicurezza e pericolo suscitate nei cittadini: deiezioni umane, vomito ed urina disseminate sul suolo pubblico e privato, soggetti trovati riversi sul selciato ed esposti al rischio d’ essere travolti dalle auto dei residenti che transitano per raggiungere le proprie abitazioni; risse a colpi di colli di bottiglia, petardi collocati nei bidoni raccoglirifiuti sì da amplificarne il frastuono al momento dell’esplosione;
La presenza massiva di una moltitudine di persone su strade dalle dimensioni ridotte ostacola il rientro alle proprie abitazioni da parte dei residenti giungendo ad impedirlo se il transito avviene in auto: di recente l’autovettura di un cittadino che tentava di raggiungere il proprio domicilio è stata accerchiata e danneggiata dai colpi sferrati da chi non intendeva consentirne il passaggio. Alla percezione di pericolo e di insicurezza determinata dai fatti dedotti contribuisce l’oggettiva inerzia, seppur a fronte di innumerevoli solleciti, da parte degli Organi di Polizia preposti a garantire la repressione delle condotte contrastanti con le norme che presidiano la tutela dell’ordine, del decoro e della pubblica sicurezza.
Eppur, pare ad avviso di chi scrive, che gli accadimenti denunciati possono ben integrare la fattispecie normata all’art. 659 del codice penale (“Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche (…) disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309”) e, nel caso de quo, la Suprema Corte di Cassazione riconosce nelle più recenti pronunce (ex multis: Cass. n. 3952/2022, n. 27175/2022 e 28570/2019) la connotazione lesiva del diritto alla salute della c.d. movida dovuta alle immissioni di rumore intollerabili e alle condotte disturbanti e/o moleste in danno delle persone, delle loro attività e del loro riposo. Con il presente atto si chiede pertanto che gli Organi competenti dispongano gli opportuni accertamenti e valutino la sussistenza di profili di illiceità in relazione ai fatti dedotti, ad integrazione delle segnalazioni avanzate dai singoli cittadini all’Autorità Giudiziaria in ordine ai fatti sovra descritti ed al copioso corredo probatorio raccolto.
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