Resta aggiornato
Cerca
associazione a delinquere
27 Giugno 2023 - 09:44
Un'operazione congiunta dei carabinieri di Monza e della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha portato allo smantellamento di un'associazione a delinquere specializzata nel traffico nazionale e internazionale di sostanze stupefacenti, armi – sia comuni che da guerra –, riciclaggio e autoriciclaggio. Gli inquirenti hanno contestato complessivamente 221 capi d'imputazione. Gli arresti hanno riguardato 30 persone – 26 italiani e 4 marocchini – e sono stati eseguiti dalle prime ore di oggi, martedì 27 giugno, dal personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Monza Brianza e dal personale dei Comandi territoriali dell'Arma. Le province coinvolte sono dieci: oltre a Monza Brianza, anche Milano, Pavia, Como, Reggio Calabria, Catanzaro, Messina, Palermo, Trieste e Udine.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la droga veniva importata principalmente dal Sud America, con una quantità significativa proveniente dall'Ecuador, e dalla Spagna. I trafficanti la nascondevano nei container che approdavano al porto di Gioia Tauro, in Calabria, per poi distribuirla principalmente a Milano. L'associazione operava principalmente nella capitale lombarda, dove uno dei principali indagati, una sorta di intermediario, gestiva le relazioni necessarie per concludere gli affari di droga. Manteneva contatti con i complici calabresi, fondamentali per l'estrazione sicura della merce dal porto. Le indagini hanno consentito di ricostruire numerosi casi di compravendita di stupefacenti, con un totale di 3.051 kg di hashish, dal valore di circa 12 milioni di euro, e 374 kg di cocaina, dal valore di circa 11 milioni di euro.
Parallelamente al traffico di droga, è emerso un commercio illecito di armi, tra cui mitragliette UZI, fucili da assalto AK47, Colt M16, pistole Glock e Beretta, nonché bazooka e bombe a mano MK2 "ananas". Gli indagati acquistavano le armi da un fornitore monzese, già condannato all'ergastolo per omicidio aggravato ed associazione mafiosa, ma che usufruiva di permessi premio durante i quali svolgeva attività di intermediazione per le armi. Le prime indagini sono iniziate nell'estate del 2020 e sono state condotte attraverso servizi di pedinamento e osservazione sul campo. Gli indagati utilizzavano prevalentemente telefoni criptati – da qui il nome scelto per l'operazione, ovvero "Crypto" –, rendendo necessario l'uso di intercettazioni ambientali e video nei luoghi frequentati dagli indagati. Una parte degli ingenti guadagni del traffico di droga venivano reinvestiti in orologi di lusso, acquistati in una nota gioielleria del centro di Milano, beni immobili residenziali, attività commerciali, e per l’acquisto di nuovi carichi di droga.
Notizia in aggiornamento
L’Informatore Vigevanese - via Trento 42/b 27029 - Vigevano (PV)
Tel. 0381.69711 - informatore@ievve.com
Copyright(©) 2012-2024 Ievve S.r.l.
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. NESSUNA RIPRODUZIONE PERMESSA SENZA AUTORIZZAZIONE
Powered by Miles 33