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L'episodio

Razzismo in provincia, il caso di una stanza in affitto “solo per italiani”

La denuncia di un giovane ivoriano che ha frequentato tutte le scuole a Vigevano e ora studia bioingegneria a Pavia

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

23 Luglio 2023 - 15:45

Razzismo in provincia, il caso di una stanza in affitto “solo per italiani”

Menin Hubert Don, 26 anni studente

Cercava una stanza in affitto a Pavia, ma gli è stato risposto in maniera sbrigativa che la stanza è disponibile (il costo dell’affitto sarebbe di 300 euro al mese) ma… «ci stiamo muovendo per trovare un ragazzo italiano». «È la scelta preferita da tutti i membri della casa. Ovviamente, se dopo un certo tempo non lo troviamo, vedremo per altre soluzioni e quindi ti scriverò».

Il protagonista di questa vicenda che ha tutte le caratteristiche della discriminazione razziale, è Menin Hubert Don, 26 anni, italiano, nativo della Costa d’Avorio. Ha abitato a Vigevano prima dell’Università, frequentando le scuole Elementari alla Don Milani, la Media al Bussi e le superiori al Caramuel. Oggi è un atleta del gruppo sportivo “Cento Torri” di Pavia, la sua specialità sono i 400 metri piani. Ma le sue doti agonistiche si erano manifestate fin da giovane, quando ha corso nei campionati provinciali studenteschi per il Caramuel.

Menin corre sui 400 metri piani

Ora studia Bioingegneria. La risposta di Menin agli affittuari è stata: «Sono italiano, sono uno studente, lavoro, che problemi avete? Cioè, se sono straniero non ho il privilegio di convivere con voi? Non scomodatevi a scrivermi, non convivo con i razzisti».

Sempre sul suo profilo social, Menin aggiunge un commento. «Viviamo in uno Stato che non riconosce di avere un serio problema». Poi sempre Menin spiega che «in altre situazioni sarei rimasto in silenzio ma ho imparato che "chi tace acconsente" perciò rifiuto di essere complice di questa vergogna».

L’inquilino che ha pubblicato l’annuncio, a sua volta, aveva risposto in una chat, peggiorando, di fatto, la situazione: «Dal tuo nome non pensavo fossi italiano, noi viviamo con uno straniero e stiamo benissimo, specie io che condivido il piano con lui. Ma dato che sta imparando l’italiano vorrebbe un coinquilino con cui dialogare ogni giorno».

 «Quando ho abitato a Vigevano non ho mai avuto problemi per il colore della mia pelle – conclude – né mi sono sentito discriminato. Il periodo più bello che ho vissuto è stato quello delle scuole Elementari. Ora a Pavia studio e lavoro in un ristorante ed è emersa questa situazione. Chi mi conosce mi ha convinto a rendere pubblico il problema. Sono convinto che tutto questo non dipenda dal fatto di essere italiano, ma dal nome e dal colore della pelle. È questo che non va bene. Questa volta è uscito in maniera esplicita, ma spesse volte si manifesta un razzismo mascherato. Anche questo va superato e ancora non ci siamo».

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Commenti all'articolo

  • ULANBATOR

    23 Luglio 2023 - 18:00

    Quando si tratta di affittare un appartamento anche molti italiani di pelle bianca vengono rifiutati per vari motivi legati essenzialmente al rischio di non incassare il dovuto. Perchè ad ogni costo bisogna che questo signore la butti sul razzismo, quando al 90% se non al 100% c'è il timore di chi affitta che poi incassare l'affitto da uno straniero o quanto meno ritenuto tale sia piu'difficile ?

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