Salma sequestrata per oltre cinque mesi: il conto arriva al Comune

Una donna è deceduta quest'inverno, in un appartamento della frazione di Molino del Conte. Non era cassolese: semplicemente stava lì, in modo provvisorio, con un convivente. Una persona dal passato travagliato, che cercava semplicemente un minimo di serenità e invece ha trovato la morte. Siccome la sua scomparsa è controversa (l’omicidio pareva improbabile, si vagliavano altre cause) la Procura della Repubblica di Pavia ha effettuato l’autopsia ma dopo ha sequestrato il cadavere come misura cautelare. La donna, circa 50 anni di età, vigevanese, viveva con un uomo. Il corpo si trova ancora in un congelatore all’interno dell’istituto di medicina legale del policlinico San Matteo, per disposizione della Procura. Ovviamente in paese le voci si erano sparse senza controllo fin da subito, con dicerie da bar o poco più. «L’hanno uccisa». «No, problemi di dipendenze», e via dicendo.

La situazione si è sbloccata nei giorni scorsi: la restituzione del cadavere alla famiglia è prevista a ore, e dopo verrà organizzato il funerale. Tenendo conto del rispetto doveroso per una persona scomparsa prematuramente, e di sicuro in circostanze sfortunate, il “problema” della salma nel freezer è stato sulle spalle del Comune. Il costo, che ha dovuto accollarsi il municipio di Cassolnovo, siccome il cadavere è stato rinvenuto lì, era di 50 euro al giorno. Il calcolo è presto fatto: circa ottomila euro stanziati che l’amministrazione avrebbe potuto utilizzare per altro. L’assessore Sandra Ferro a domanda risponde: «Tutti volevamo che venissero chiarite le cause del decesso, sperando che non fosse cruento: ma la spesa inaspettata ci ha messi oggettivamente in difficoltà». La speranza di tutti è che, finalmente, dopo tanti mesi questa donna trovi finalmente la pace e il riposo perpetuo che merita.