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la vicenda
08 Settembre 2023 - 11:39
Il virus della peste suina africana ha contagiato il rifugio Cuori Liberi di Zinasco, dove sono ospitati anche cinque maiali che erano stati salvati dall'allevamento sequestrato a Cilavegna mesi fa. Due gli esemplari morti e altri sono risultati positivi. La Lav, Lega Anti Vivisezione, ha scritto ad Ats Pavia chiedendo la sospensione dell'ordinanza che dispone gli abbattimenti dei 35 esemplari presenti nel rifugio, e ha presentato ricorso al Tar della Lombardia contro quella che viene ritenuta una «uccisione indiscriminata di suini non destinati alla produzione alimentare – fanno sapere da Lav e dalle associazioni Vitadacani e Progetto Cuori Liberi – Sono maiali confinati in un rifugio perenne e non sono soggetti a movimentazioni di alcun tipo». Lav precisa che «il Tar non ha accolto la nostra richiesta per salvare i 35 maiali del rifugio Cuori Liberi e ha fissa una udienza di sospensiva al 5 ottobre».
Secondo la Rete dei santuari, che nelle scorse ore ha organizzato un presidio davanti al rifugio di Zinasco, «questi animali sono vittime due volte: di una vita di sofferenza e di una uccisione “in via preventiva”. Esseri senzienti in sostanza vengono uccisi per assicurare che altri non si ammalino per, poi, essere uccisi. Quella volta però a fini commerciali. È un sistema di produzione di cibo malato e crudele: queste epidemie e le decisioni prese dalle stesse autorità mostrano chiaramente l’enorme falla del sistema. Animali così vicini, in densità altissime, così deboli per la selezione genetica e le condizioni di vita, si ammalano facilmente. Così facilmente che per due animali malati è necessario abbatterne migliaia».
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