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L'impegno
02 Ottobre 2023 - 22:50
I tecnici al lavoro
Questa mattina, lunedì, l'area di via Fermi della ex azienda "Eredi Bertè" ha riaperto i battenti dopo sei anni dal rogo del 6 settembre del 2017. Sotto il controllo dei carabinieri Forestali la magistratura ha concesso al Comune di prelevare dei campioni per capire la natura dei rifiuti presenti. L'intervento è stato effettuato informando le parti ancora oggi coinvolte in due precedimenti penali davanti ai giudici del Tribunale di Pavia. Il primo si è concluso poche settimane fa con la condanna del titolare dell'azienda, Vincenzo Bertè, 58 anni, a 4 anni di reclusione per incendio doloso. Il secondo, davanti al Tribunale collegiale, vede lo stesso Bertè e alcuni suoi ex collaboratori e soci, imputato del reato di traffico illecito di rifiuti. Entro l'anno potrebbe concludersi anche questo secondo processo.
Ma nel sito di via Fermi i rifiuti combusti sono ancora tutti presenti. Non è stato rimosso nulla delle montagne di materiale bruciato per una quindicina di giorni dopo la prima scintilla accesa all'alba del 6 settembre di sei anni fa. Il sindaco di Mortara Ettore Gerosa, però, vorrebbe almeno capire il tipo di rifiuto presente, l'entità del danno ambientale e i costi di smaltimento. Per questo con due determine il Comune ha stanziato 2.537 euro a favore della ST&A di Vernate (Milano) che è stata incaricata del campionamento, mentre la Arcadia di Tromello effettuerà le analisi al costo di 5.358 euro.
I carabinieri forestali hanno assistito all'operazione di campionatura
Al termine di questo primo intervento di analisi del materiale presente il Comune potrà presentare alla Regione una richiesta di intervento per lo smaltimento dei rifiuti presenti. Solo successivamente dovrà essere valutato un eventuale carotaggio del sottosuolo per capire se esiste qualche forma di inquinamento. Le platee di cemento che pavimentano l'area potrebbero essersi fessurate per il calore enorme che si è sprigionato nei giorni dell'incendio. E con le piogge il materiale presente potrebbe essere percolato. Ma per ora sono solo supposizioni. Il primo passo sarà quindi quello di capire cosa è ancora presente oggi in quei cumuli di materiale movimentati dai vigili del fuoco per spegnere ogni focolaio presente.
Una delle drammatiche immagini del 6 settembre 2017
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