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24 Ottobre 2023 - 12:48
C'è anche una persona residente in Lomellina, tra i 18 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, all’estorsione ed al compimento di reati economico-finanziari; i proventi delle attività criminali erano destinati ad agevolare le attività della ’ndrangheta, in particolare della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti. L'operazione, scattata all'alba di oggi, martedì, è scaturita da un'indagine avviata nel 2019 dal personale della Direzione Investigativa Antimafia e dai carabinieri del Comando provinciale di Monza, con il supporto del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria. Arresti e perquisizioni – eseguiti con il supporto delle unità cinofile anti-valuta della Guardia di finanza – sono stati eseguiti nelle province di Milano, Monza Brianza, Pavia, Varese, Novara, Alessandria, Messina e Foggia. Sono sette le persone finite in carcere, quattro ai domiciliari, tre con obbligo di dimora (tra cui l'indagato di 51 anni residente in provincia di Pavia, a Zerbolò), quattro con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine ha coinvolto 68 soggetti, divisi in due sodalizi criminali. Da una parte c'era chi si occupava dei reati economico – finanziari (false fatture, creazione e vendita di false polizze fideiussorie, commercializzazione di falsi crediti d’imposta, truffe aggravate ai danni dello Stato per ottenere finanziamenti nell'ambito delle norme Covid, sfruttamento dei benefici dell'ecobonus ecc.), con la partecipazione di professionisti ed imprenditori, titolari nel centro di Milano di diverse società di consulenza e portatori del necessario “know how” tecnico- giuridico. Dall'altra c'era chi si occupava di organizzare il traffico di sostanze stupefacenti nel Nord Italia e in Calabria (centinaia di chili di droga – cocaina, eroina, marijuana e hashish) e le estorsioni, ricorrendo anche all'uso delle armi.
Oltre al 51enne sottoposto all'obbligo di dimora, risultano esserci altri due indagati – entrambi a piede libero – residenti in Lomellina: un uomo di 38 anni di Castello d'Agogna e una donna di 51 anni residente a Confienza.
Ma entrambi i gruppi risultavano «diretti da un medico calabrese, collaboratore di alcune Rsa milanesi, già condannato in via definitiva per traffico di sostanze stupefacenti e, soprattutto, figlio dello storico capo della citata cosca, attualmente detenuto in regime di 41-bis a seguito di condanna irrevocabile per associazione mafiosa» fanno sapere dalla Dia. «L’indagine ha consentito di ricostruire anche i canali di approvvigionamento esteri e, in occasione di una delle cessioni intercettate, è stato possibile arrestare in flagranza il corriere e sottoporre a sequestro 5 chilogrammi di eroina, inizialmente destinata al mercato calabrese. Sono state documentate innumerevoli compravendite di stupefacente, per un totale di 50 kg di eroina, 150 kg marijuana e circa 50 kg di hashish, provenienti anche dalla Spagna, dall’Austria e dall’Albania ed è stata, altresì, verificata l’apertura di un canale di vendita di cocaina proveniente dal Perù e dal Brasile e destinata ai membri di una nota famiglia di ‘ndrangheta».
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