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La denuncia

Vigevano: svastica e scritta che inneggia al Duce

Sono comparse davanti al circolo di Rifondazione Comunista: «Molto preoccupati della deriva sociale che sta emergendo»

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

02 Gennaio 2024 - 17:57

Vigevano: svastica e scritta che inneggia al Duce

È il terzo vandalismo nel giro di poche settimane che si registra davanti alla sede di Rifondazione Comunista - Unione Popolare, in corso Garibaldi, a Vigevano. Il primo risale al 23 novembre, quando era stato danneggiato il citofono ed erano comparse scritte offensive; il 18 dicembre era stata strappata la targa che segnala la presenza della sede politica. Nei giorni scorsi sono comparse una svastica sopra il citofono e una scritta che inneggia al fascismo. L’episodio, come spiegano i referenti del partito, è stato segnalato alla Digos, dopo che già a dicembre era stata presentata una denuncia contro ignoti. «Continuano le intimidazioni davanti alla nostra sede – dichiara Edoardo Casati, rappresentante di Rifondazione Comunista - Unione Popolare Vigevano – La scorsa mattina abbiamo rinvenuto questi insulti con firma nazi-fascista. Ora la matrice è chiara. Siamo molto preoccupati della deriva sociale che sta emergendo in questi ultimi tempi. Questi atti intimidatori non avranno nessun risultato se non quello di farci proseguire, sempre più convinti, la nostra azione politica nell’interesse di tutta la comunità. La nostra sede – conclude Casati – è la casa di chi vuole una Vigevano Partecipata, Antifascista, Solidale». 

Esprime solidarietà la consigliera comunale Arianna Spissu (Pd): «Ancora una volta siamo vicini agli amici di Rifondazione che hanno subito l'ennesimo atto vergognoso e indegno. Il pensiero che qualcuno disegni una svastica sulla sede di un partito politico mette i brividi. Questo gesto e il furto della targa di Anpi di poche settimane fa fanno pensare ad azioni di persone che hanno in odio quei valori di libertà e antifascismo che sono invece protagonisti della nostra Costituzione. Chi si colloca al di fuori di essa e dei valori che la animano, inneggiando al duce o riconoscendosi nei simboli dell'orrore nazista, non deve avere spazio in un contesto democratico. Non tolleriamo gesti simili e ci auguriamo che rimangano, come è giusto che sia, un pessimo ricordo di un passato orrendo».

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