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La discussione in città
12 Gennaio 2024 - 10:08
Le forze dell'ordine intervenute nel fine settimana in via del Popolo a Vigevano
Riconoscere il problema, ma senza ingigantire. E, allo stesso tempo, comprendere le preoccupazioni dei cittadini e collaborare per arrivare a una risposta efficace e risolutiva. La strategia con la quale il sindaco di Vigevano intende affrontare la questione delle risse degli ultimi giorni in città potrebbe forse essere riassunta in questo modo. «Lunedì ho sentito la Prefettura, e a breve verrà convocato un incontro dedicato del Comitato per l’ordine e la sicurezza – riferisce il primo cittadino Andrea Ceffa – L’amministrazione è determinata a risolvere il problema, esattamente come è stato fatto in via Riberia, dove c’era una situazione di criminalità ben diversa. Ora dobbiamo attendere l’operato delle forze dell’ordine. Siamo di fronte a un fenomeno che non è legato alla “movida”. Questi sono teppisti che si mettono a fare risse tra loro, creando una situazione di paura e di insicurezza in centro. Sono persone indesiderate sul territorio e, auspico che possano essere presi dei provvedimenti importanti nei confronti dei responsabili una volta individuati. Non deve passare un senso di impunità. Ci sono dei limiti normativi, lo sappiamo, ma qualcosa sta cambiando. Mi riferisco alle recenti modifiche di legge, ad esempio in tema di baby gang, dove è previsto il Daspo per i minori».
Nella foto, il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa (Lega)
Il sindaco di Vigevano invita alla moderazione: «Evitiamo però strumentalizzazioni – dichiara Ceffa –, anche politiche. Il problema c’è, e non solo nella nostra città. Quanto avvenuto è un fatto grave, ma non diamo a questi teppistelli da quattro soldi un’eco che non meritano. E non cerchiamo di giustificarli, sono responsabili e devono rispondere di ciò che fanno. Allo stesso tempo non facciamoci prendere dall’isterismo, ma mettiamo in atto azioni concrete in modo da evitare che certe situazioni possano ripetersi».
In basso, l'assessore con delega alla polizia locale Nicola Scardillo (Fratelli d'Italia)
A questo proposito, l’assessore alla polizia locale Nicola Scardillo aggiunge: «Siamo a disposizione – afferma –, il personale del Comando ha fornito i filmati della videosorveglianza per le indagini. Se dovesse servire in futuro un’azione della polizia locale, siamo pronti a coordinarci con le altre forze dell’ordine».
Qui sotto, il consigliere comunale Emanuele Corsico Piccolini (Partito Democratico)
Sulla problematica intervengono anche alcuni esponenti politici della minoranza. Martedì sera, mentre la notizia dei disordini in via Merula rimbalzava sui social network, il consigliere comunale del Pd Emanuele Corsico Piccolini ha espresso preoccupazione attraverso un post pubblicato sulla sua pagina Facebook: «Una nuova e violenta rissa ha appena scosso il centro cittadino. Alle 21, in pieno centro. Roba che poteva finirci in mezzo chiunque – ha dichiarato l’esponente del Partito Democratico – È l’ennesimo episodio di violenza che colpisce la città e ormai la gente per bene stremata sta in casa intimorita e la scena viene occupata da babygang, maranza e criminaluncoli. Dobbiamo chiedere a gran voce più sicurezza e tutele per la gente comune, dalla stazione al centro, dalle periferie ai luoghi di aggregazione. Basta moralismi, è tempo di agire con fermezza».
Nella foto sotto: Edoardo Casati, esponente di Rifondazione Comunista - Unione Popolare
Nelle scorse ore anche Edoardo Casati di Rifondazione Comunista - Unione Popolare, ha sottolineato la necessità di una riflessione profonda sul fenomeno, focalizzandosi su prevenzione e inclusione. «Ovviamente la sicurezza é importante e gli interventi da parte delle autorità competenti devono necessariamente essere tempestivi per interrompere sul nascere questi avvenimenti – afferma Casati – Ho sempre pensato che il compito della politica fosse quello di risolvere i problemi e non di semplificarli: proprio perché i problemi hanno radici così profonde, nessun esponente politico dovrebbe prendersi il lusso di lavarsene le mani semplicemente invocando "risposte tempestive". È possibile che nessuno, in questa città, dalla destra al centro sinistra, nel suo ragionamento, non riesca ad andare più a fondo di così? É possibile che anche esponenti del Pd non abbiano altri argomenti se non quello di chiedere che vengano sfoderati i manganelli a tutto spiano? Ovviamente non intendo, per nessun motivo, giustificare il comportamento di queste persone; vorrei solo che si parlasse di prevenzione, di disagio giovanile. Vorrei si parlasse del fatto che questi ragazzi sono anch'essi vittime di un futuro senza prospettive; di una città che non li fa sentire parte di una comunità e non propone loro nulla di alternativo alla serata da passare in strada fino a notte fonda. Ok le telecamere, ok i presidi fissi di polizia nelle zone più "calde", ma il problema andrebbe affrontato con la capacità di guardare oltre il proprio naso e capire che strategia adottare per riportare a Vigevano un senso di comunità che abbatta l'individualismo che, portato allo stremo, causa anche eventi di questo tipo. La nostra condanna a quanto accaduto è ovvia, ma ciò non deve farci dimenticare una cosa – conclude Casati – la risposta a tutti questi avvenimenti, senza un progetto a lungo termine sul disagio in città, è inutile».
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