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Il processo
24 Gennaio 2024 - 11:20
L'incendio alla Eredi Bertè il 6 settembre 2017
La sentenza è stata letta questa mattina (mercoledì) in Tribunale dalla giudice Daniela Garlaschelli, che ha presieduto il collegio. È un’altra pesante condanna per Vincenzo Bertè, 56 anni, titolare della azienda mortarese di via Fermi "Eredi Bertè" andata in fumo nel rogo doloso del 6 settembre 2017. Un incendio che durò due settimane e che ebbe una grande risonanza mediatica. Poi l'azienda fallì e furono accertate delle distrazioni improprie. Per Bertè si trattava di rispondere di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e false fatturazioni perché era già stato condannato a 4 anni di reclusione per incendio doloso in un primo procedimento in sede monocratica il 18 settembre scorso. Il fuoco era stato appiccato da Bertè, secondo l’attuale verità processuale, e suo complice è stato Andrea Biani, 56 anni, titolare della Eredi Bertè Ecology e socio. Quest’ultimo è stato condannato questa mattina a 7 anni di reclusione. I giudici hanno tenuto conto dell’aiuto fornito a Bertè nell’appiccare il fuoco. Vincenzo Ascrizzi, 39 anni, titolare della Mwr, società parallela a quelle di Bertè e Biani, avrebbe avuto un ruolo minore e la sua condanna è stata di 2 anni e sei mesi.
Sono molto articolate anche le provvisionali concesse per i risarcimenti alle parti civili. Il fallimento (avvocato Rodolfo Masera) ha ottenuto 200 mila euro, il Comune di Mortara (avvocato Anna Maria Ghigna) 50 mila, AsMortara e AsMare (avvocato Anna Rita Biscaldi) 50 mila e 20 mila rispettivamente; Legambiente Lombardia (avvocato Sergio Cannavò) 5 mila; Futuro Sostenibile per la Lomellina (avvocato Loriana Zanuttigh) ha ottenuto il riconoscimento di 4.800 euro di spese legali che saranno risarcite in sede civile. Infine il Tribunale ha calcolato una possibile confisca equivalente di beni materiali fino all'importo di un milione e 850mila euro.
Gli avvocati di Vincenzo Bertè (Perla Sciretti e Raffaele Della Valle), Andrea Biani (Mario Marino) e Vincenzo Ascritti (Domenico Ascrizzi) nelle arringhe del 4 dicembre scorso avevano chiesto l'assoluzione per i loro imputati. È certo che ricorreranno in appello contro la sentenza.
Soddisfatto il sindaco di Mortara Ettore Gerosa: «Quel che oggi ci importa, dopo la seconda sentenza che indica i responsabili di quel rogo, è che riusciamo a smaltire quei rifiuti e a bonificare l'area. Le richieste sono già arrivate in Regione Lombardia che dovrebbe contribuire».
Anche l'ex presidente di Asm e amministratore di AsMare Simone Ciaramella ritiene che questa sia «una sentenza molto importante». «Il giudice ci ha riconosciuto il danno ambientale, non era scontato, questo significa che il nostro impegno è stato riconosciuto».
Infine l'avvocato Loriana Zanuttigh che ha sostenuto la parte civile di Futuro Sostenibile spiega: «Noi siamo soddisfatti, perchè era una sentenza importante. Il nostro ruolo è stato morale. Non abbiamo avuto un danno sostanziale. I giudici ci hanno riconosciuto le spese legali».
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