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Stefano Salanitro è morto per un tragico incidente

Ne parla il padre Giuseppe. I funerali sono stati fissati sabato a Mortara nella basilica di San Lorenzo. Il rosario venerdì alle 19 a Vigevano nella chiesa del Sacro Cuore

Bruno Romani

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bruno.romani@ievve.com

08 Febbraio 2024 - 12:15

Stefano Salanitro è morto per un tragico incidente

Il luogo dell'incidente e nel riquadro Stefano Salanitro

Giuseppe, padre di Stefano Salanitro, non ha dubbi, dopo avere visto, in lacrime, la salma del figlio 33enne prima dell’autopsia che si è tenuta martedì presso l’Istituto di Medicina Legale di Pavia: «Stefano è stato vittima di un tragico incidente. Non è stato un gesto volontario».

Il giovane di 33 anni era morto venerdì scorso 2 febbraio sulla massicciata della ferrovia che costeggia Strada San Marco a Vigevano. Dopo la rete di protezione, uscendo dalla città,  la strada è ancora asfaltata e accedere ai binari è facile. In quel tratto Stefano Salanitro è stato visto da un passante accasciato  sulla massicciata e ha allertato i soccorsi. Il ragazzo, però, era già privo di vita. Il padre Giuseppe ha voluto puntualizzare: «L’autopsia ha stabilito che la morte è avvenuta per un trauma cranico. È stato un incidente, mentre stava passando in ritardo il treno delle 11,15 diretto verso Mortara. Erano circa le 11,30 e Stefano era in giro per una corsa in campagna. Stava rientrando, aveva sentito sua mamma alle 11, confidandole che si era slogato una caviglia, ma che ce l’avrebbe fatta a rientrare perchè non aveva l’auto molto distante».

Prosegue il racconto del padre: «Molti hanno detto che Stefano era senza vestiti, ma non è vero. Io l’ho visto prima dell’autopsia e mancava solo un pezzo del gambale della tuta. Posso ipotizzare che si sia spostato sulla massicciata perchè aveva un bisogno fisiologico, poi è arrivato il treno e lui è scivolato a causa della caviglia dolorante. Non è stato investito direttamente altrimenti il convoglio l’avrebbe maciullato. Potrebbe essere stato anche lo spostamento d’aria a farlo cadere. Quel che mi sento di scongiurare, però, è che sia stato un gesto volontario. Nel pomeriggio avrebbe visto il bambino ed era felice di farlo. È vero che si stava separando, ma le cose si stavano sistemando, come per tanti che devono affrontare questi problemi. Inoltre aveva trovato lavoro in una azienda e doveva andarci il 12 febbraio. No, guardi - conclude il padre - non è stato un suicidio». Il racconto è stato doloroso, ma il genitore aveva la necessità di raccontare quel che erano state le conclusioni anche degli stessi inquirenti. Ieri, mercoledì, alle 15, anche la Procura ha dato il nulla osta alla restituzione della salma e i funerali sono stati fissati sabato, alle 10, nella basilica di San Lorenzo a Mortara, mentre il rosario si terrà a Vigevano venerdì alle 19 nella chiesa del Sacro Cuore. Dopo i funerali la salma sarà tumulata nel cimitero di Gambolò. Giuseppe Salanitro è molto conosciuto a Vigevano, Mortara e in Lomellina per sua attività di Karateka che aveva coinvolto anche il figlio Stefano. Entrambi erano maestri. Giuseppe è coinvolto nel Pool Sport di Mortara, entrambi lavoravano alle accademie che avevano fondato per istruire i ragazzi a questa disciplina sportiva. I messaggi di cordoglio che sono arrivati alla famiglia in questi giorni sono stati più di duemila. Stefano aveva anche avuto un’attività sportiva agonistica in cui aveva raggiunto livelli importanti.

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